CONCLUSA DA UNA SETTIMANA LA MILANO MODA UOMO

Cava dè Tirreni, 22 gennaio 2020

UNO SGUARDO ALL’UOMO IN PASSERELLA ANDATO IN SCENA A MILANO

DAL 10 AL 14 GENNAIO

GLI STILISTI HANNO PRESENTATO LE COLLEZIONI PER L’AUTUNNO INVERNO 2020/2021

E’ l’appuntamento internazionale per le novità del pret-a-porter maschile.

 

Sono stati cinque giorni pieni, blindati fin dall’apertura con Ermenegildo Zegna e Dsquared2 fino alla sfilata di Gucci che ha chiuso le danze martedì 14. In mezzo ci sono stati Marni, Ferragamo, Prada, N.21, Armani, Msgm e altri. In tutto 77 collezioni tra sfilate,  eventi e installazioni. Ognuno nel suo luogo ideale, da quelli istituzionali come il teatro di Armani, la Fondazione di Prada o lo spazio di Fendi, a quelli artistici come la Rotonda della Besana scelta da Ferragamo, ai luoghi insoliti come una fonderia per Ermenegildo Zegna, o emozionanti come l’ex Fiera campionaria dove ha sfilato Gucci, tutti hanno portato lo spettacolo della moda in passerella e in strada. Come sempre la città si anima, la moda si respira nell’aria fin dai giorni prima con la presenza massiccia in città di giovani avvenenti, armati di book fotografico, cuffiette e jeans sdrucito d’ordinanza. Sono i modelli o aspiranti tali che si muovono da una sfilata all’altra. Sfilano in strada i massimi esponenti dell’eleganza maschile, da Johannes Huebl (è un modello tedesco), a Eric Underwood (è un ex ballerino), avvolti in cappotti sartoriali, ampi pantaloni sborsanti, blazer doppiopetto, sdrammatizzati grazie ad accessori “per comodità”, utilitaristici per meglio dire, e accenti di colore e pezzi sportivi. Le strade della capitale della moda italiana dettano le tendenze che verranno: maglieria, borse per lui e stivali biker dominano i look street style, ancora prima di finire sulle passerelle delle collezioni uomo A/I 2020/2021. Importante novità è stato l’accordo tra Camera Moda italiana e il British Fashion Council, un tandem Milano-Londra che ha permesso presenze di marchi british come Stella McCartney e Alexander McQueen in calendario con due presentazioni. L’inedito accordo si è rafforzato anche con una buona presenza di talenti della London show Rooms, che hanno occupato lo Spazio Savona 56 con le collezioni di 10 designer emergenti inglesi e 5 italiani. Ospitalità e attenzione quindi, anche per gli aspiranti giovani stilisti che vogliono farsi largo nel mondo scintillante della moda.

Vip (?) alle sfilate milanesi. Lo leggo da giornali, io non li conosco.

Johannes Huebl – tra i meglio abbigliati.

Ho dato un’occhiata veloce alle foto delle sfilate, come da anni l’uomo che veste in passerella è un pò irriverente, ma stavolta nessuna manifestazione teatrale e nessuna mascherata, a vincere il prossimo inverno potrebbe essere un’informale ricercatezza, abiti, maglie e cappotti sono ampi e raffinati, i pantaloni un po’ meno, tranne i cargo, e mantengono una linea asciutta e affusolata. Abiti indossati con camicia di jeans e accessori sportivi, abbinamenti che appaiono naturali e comodi. Direi di aver visto un classico anticonformista dove sartorialità e casualwear si fondono grazie all’arte del vestire con pezzi sovrapposti che gli uomini di Milano sembrano imparare sempre di più. Chissà gli altri…

PROSSIMO APPUNTAMENTO A BREVE

CON LA MILANO MODA DONNA IN PROGRAMMA A FEBBRAIO

DAL 18 AL 24

Teresa d. – Evviva le linee ampie a volontà. E’ una moda che amo…

PRONTI A SMONTARE ADDOBBI?

Cava dè Tirreni, 07 gennaio 2020

IERI L’EPIFANIA,

TUTTE LE FESTE HA PORTATO VIA

Babbo Natale e tutte le feste comandate ritorneranno il prossimo fine anno.

Si ritorna al lavoro, quello retribuito, perchè tutto il lavoro delle donne in vacanza, parlo di quelle che amano ricevere, organizzare, addobbare, regalare, ospitare, cucinare, è fatto di tanta piacevole fatica ed è ricambiato solo da abbracci e baci. Ma a noi piace così. Quelle che addobbano cucinano e sbuffano non ci interessano, sono vite di facciata che amano lamentarsi di ogni cosa. Vi assicuro che se vincessero la lotteria direbbero che quel denaro sarebbe stato utile cinque anni fa e intanto che incassano, con tutte le lamentele sulle loro ossa, il mal di testa, la pressione alta e i figli sfortunati, si siedono nelle loro case addobbate di ipocrisie e solitudini. Da oggi tutti al lavoro, non solo i negozianti e gli infermieri, spazzini, camerieri, baristi, ristoratori, portieri e i tanti altri che non fanno ponte dal 23 dicembre al 06 gennaio.

E TUTTI DEDITI A FARE LA DIETA E A SMONTARE ADDOBBI.

Eh si, da oggi fioccano imprecazioni su struffoli e miele, sui panettoni, sui menù delle feste, sulla gonna ristretta. Con sensi di colpa si preparano brodini e zuppe leggere, si elencano diete e ancora buoni propositi. E con un po’ di malinconia dobbiamo riprendere scatoloni e carta bolle, spolverare, incartare, stipare, riporre. Ma prima, salutare con una preghiera il bambinello in gesso, se avete fatto il presepe. Io non riesco a farlo sparire soffocato nell’incarto senza avergli dedicato una preghiera di ringraziamento per avermi donato la sua compagnia durante le festività. E’ una maniera per riunire ancora una volta persone care, ricordare i suoi messaggi di pace, pregare per tutti coloro che vivono disagi ingiustizie malattie. Poi ci aspettano altre sorprese, e ancora feste, Carnevale Sanremo  S.Valentino…

E POI LE FESTE PRIVATE.

I compleanni, le nascite, i battesimi, i matrimoni, le inaugurazioni, i decennali, i 25esimi, le premiazioni, le promozioni, le pensioni…

E NOI DI ANTER

CHE SAREMO CON VOI

FINO AD ESAURIMENTO MERCE

Teresa d. – Io? Sono al lavoro, e lascio ancora un po’ i rossi e l’oro per le stanze…

I RE MAGI E L’EPIFANIA, POI LE FESTE VANNO VIA…

Cava dè Tirreni, 05 GENNAIO 2020

GASPARE MELCHIORRE E BALDASSARRE

I RE MAGI

CHE VAGARONO COME PASTORI INSEGUENDO UNA COMETA

INCARNANO L’UMANITA’ IN CAMMINO,

ALLA RICERCA DEL FINE ULTIMO DI OGNI COSA.

Poesia


Storia o leggenda?

Sacerdoti, saggi, astrologi, inseguitori, adulatori, profondi conoscitori di ogni sapere scientifico e mistico vagano come umili pastori in cerca di una rivelazione. Sapienza e umiltà si confondono.

Forse come scienza e Fede?

Loro hanno trovato la luce.


Ma cosa lega i Re Magi alla Befana?

La leggenda che lega i Re Magi alla Befana prende forma intorno al XII secolo e narra che i tre Re Magi durante il cammino alla ricerca di Gesù, non trovassero la strada per Betlemme, così bussarono alla porta di una casa per chiedere indicazioni. Aprì una vecchietta, che non seppe dar loro informazioni utili (secondo altre versioni invece diede loro le indicazioni). I Re Magi la invitarono a unirsi a loro, l’anziana signora però rifiutò l’invito perché molto indaffarata e li congedò. Più tardi però si pentì e decisa a raggiungerli uscì con un cesto di doni per il piccolo Gesù. Non trovando i Re Magi cominciò a distribuire i suoi doni ai bambini nella speranza che tra questi ci fosse anche lui, Gesù. La tradizione di distribuire doni trae origini anche dai cicli stagionali dell’agricoltura, a gennaio, infatti, nel mondo pagano si svolgevano diverse feste per salutare l’anno passato e celebrare il nuovo anno con scambi di prodotti donati da madre terra. Gli antichi romani (che come è noto hanno ripreso ed integrato alcune festività pagane) credevano che nelle 12 notti tra il 25 dicembre ed il 6 gennaio alcune figure femminili volassero sopra i campi per propiziarne la fertilità per un prossimo buon raccolto. Da qui probabilmente trae origine il mito della Befana “volante”. Certamente non si credeva che queste ignote figure fossero brutte o anziane, probabilmente fu la Chiesa dell’alto Medioevo responsabile di questo “abbrutimento”, anche per condannare la credenza a tradizioni di dubbia origine. La stessa Chiesa, nel corso degli anni, ha voluto ridimensionare le caratteristiche negative di questo personaggio femminile, per collegarlo alla storia dei Re Magi portatori di doni. In ogni caso, negli anni, si è affermata una iconografia della befana, che viene universalmente identificata come una donna molto anziana, i capelli bianchi nascosti sotto un fazzoletto marrone, vestita con un lungo gonnellone scuro ed ampio, uno scialle tutto rattoppato, un grembiule e un paio di ciabatte consunte. I bimbi buoni riceveranno (spesso nella calza della befana) dolci, frutta secca o piccoli giocattoli; al contrario, i monelli, troveranno come punizione per le marachelle dell’anno, cenere e carbone (ma siccome la befana è sempre buona, il carbone è spesso zucchero colorato).

L’arte pittorica celebra il tema dei Magi con i quadri dell’Adorazione.

Il Re mago nero – quadro di Bosch

Il viaggio dei Magi mi fa pensare a quello dei migranti, alle nascite sui barconi, a una cometa che può essere il faro di una motovedetta che squarcia il buio delle loro notti e li mette in salvo … speranze, preghiere, riflessioni sulla ricerca di noi umani, sempre in lotta per conoscere, trovare, migliorare…

La chiesa parla però di Epifania più che di befana.

L’Epifania della religione cattolica non è la befana di noialtri.

Epifania vuol dire luce, rivelazione, manifestazione.

Per i religiosi è la manifestazione di Dio, del Signore, e per noi?

Per gli artisti spero sia luce di un’idea geniale.

Per me è stata una rivelazione la scoperta dell’arte,

l’incontro con il Maric e i suoi artisti,

la realtà poetica che sto afferrando…

E quest’anno passato, la notizia di un’altra nipotina in arrivo

che nei prossimi mesi rivelerà il suo profumo di tenerezza.

E COMUNQUE IO LA BEFANA, QUELLA DELLA BRUTTA COPIA, NON LA FESTEGGIO.

Non ho il look adatto e anche se potessi scegliere una delle mise delle moderne befane che circolano in rete, sarei ridicola.

BUONA EPIFANIA DEL SIGNORE!


Teresa d. – Dopo la notte bianca di stanotte, e l’ultimo giorno di festività natalizie, siete pronti a smontare addobbi?

IL NUOVO ANNO? SARA’ COME LO FAREMO…

Cava dè Tirreni, martedì 31 dicembre 2019

SI ACCENDE LA MACCHINA DEL TEMPO

PER VIVERE QUESTO CHE NON E’ UN GIORNO QUALUNQUE.

A fine anno, ogni anno, come il dio Giano, bifronte, ognuno di noi guarda con insistenza al passato, e al futuro con speranza. Si radunano i pensieri nei bilanci, si disegnano promesse di futuro, si affacciano i ricordi di un’assenza, si fa un tuffo nel già fatto e in quello che resta da fare. Come se tutto il paese fosse dominato da un telecomando e noi tutti spettatori della nostra vita e di rovine. E come se dovessimo vivere per l’ultima volta si scatena un’irrefrenabile voglia di vivere, di abbracciare, di ospitare, di augurare, di sperare, di liberare la mente da ogni ingombro e di impegnarci con la felicità. A sera, come da tradizione tutti a vivere una notte che non vuole morire, chi a cena, chi al concerto, chi balla, chi gioca, e alla mezzanotte tra civetterie e spumanti si brinda alle gocce di speranza tra i lampi di colore dei fuochi d’artificio che illuminano le città già vestite di allegria. Ma il futuro è sempre, il futuro è adesso, ci aspetta e ci spetta. Tutte le cose più urgenti e più belle che vogliamo raggiungere non le dobbiamo mai perdere di vista ma rincorrerle sempre con tenacia. Poi le sorprese sono sorprese, e ci sorprendono quando e come volgliono, e se sono positive ci aspetta la gioia, se lo sono di meno ci attende la lotta. La parola d’ordine è non mollare mai, ma costruire: carriere, case, famiglie, amori, pace. E tenere a mente che il mondo si salva con l’amore.

COSA FARO’ OGGI?

Oggi sono fuori norma, anomala, fuori tempo, inadatta, necessaria, lenta, capricciosa, sentimentale, acciaccata.

Ma vorrei saper narrare il silenzio di un’attesa, quella del rientro di nonna Maria, la mia consuocera rientrata ieri dagli USA dopo tre mesi di permanenza dai nosri figli, tutti dedicati a miss T, lo scrigno di tenerezza e forza, la nostra adorata nipotina che si muove come d’aria pazza. L’attesa triste per una partenza, quella di mia figlia, suo marito e il nostro speciale Fili che questa sera rientreranno nella loro casa milanese,  e io oggi abbandono un pò la frenesia dei giorni scorsi tutti dedicati alla cucina e a Fili, bambino che non conosce il peso del tempo, che è magia con il suo viso angelico, la sua aureola, io stretta al suo corpo molle tra le braccia imparo le infinite sfumature della delicatezza, mi rallento e lancio speranze al cielo mentre penso a quando lo rivedrò, e con quel sole tra le mani perdono ogni tempesta. L’attesa felice di una futura nascita, quella che si sta compiendo in mia figlia e che richiede tempi stabiliti di gestazione, e mentre prende vita il sogno prego e dipingo le giornate di allegria, e spalanco il cuore al nuovo anno con tutta la voglia di vivere. Poi mi piacerebbe testimoniare questo tempo, ma la nausea è forte, preferisco salvarmi.

QUELLA CHE PENSANO TUTTI SIA UNA NOTTE UGUALE

con il solito spettacolo, il solito trenino, il conto alla rovescia, il tappo che non stappa, i soliti propositi…

PER ME SARANNO ORE DI NOSTALGIA DEL TEMPO INSIEME.

Ma siccome penso che c’è sempre qualcosa di bello da fare al mondo,

e siccome è stata rimandata la data di chiusura di Anter e saremo con voi fino ad esaurimento merce,

cercherò di costruire un monumento di felicità.

E questa notte tra le bollicine frizzanti, con addosso il vestito della festa,

mentre sogno abbracci di chi amo e li raggiungo via web, lo regalerò a tutti gli uomini di pace.

BUON 2020

A UOMINI E DONNE DI BUONA VOLONTA’!

Teresa d.

Teresa d. – Il discorso politico di fine anno non l’ho mai aspettato. Ritengo sempre più indegni quelli che hanno ridotto a tifoseria la guida del paese.

BUON NATALE NEL CUORE

Cava dè Tirreni, 23 dicembre 2019

A NATALE SI CELEBRA LA BELLEZZA E IL MISTERO DELLA NASCITA.

Anche la nostra,

e siamo invitati a rinascere ogni volta migliori.

A NATALE SI CELEBRA ANCHE IL MOMENTO MAGICO E DELICATO DELL’ATTESA.

L’attesa è forza, speranza, tempo, fantasia, desiderio.

Nel mondo le cose più profonde, più grandiose, più importanti, le dobbiamo attendere.

E adesso penso alla ricerca, ma anche alle scoperte, o alla nascita di un bambino.

E penso alle mamme come me che attendono di avere i figli a casa per le festività di fine anno.

Chi non riconosce l’importanza dell’attendere

non vive con gioia il compimento dell’attesa.

BUON NATALE

DI PACE, DI GIOIA, DI AMORE

Ma soprattutto

BUON NATALE NEL CUORE.

Antonio e Teresa Anter

Teresa d.In un mondo stanco di promesse e di attese, il Natale ci parla d’altro per un mese

IL NATALE ULTIMO DI ANTER

Cava dè Tirreni, 19 dicembre 2019

E’ ESPLOSO IL NATALE PER LE STRADE DEL MONDO

Tutto torna a brillare

e forse si illumina anche il deserto dei cuori.

Trame d’oro e d’argento

come scie di comete

intrecciano anche i nostri fili di lana

(Capi di maglieria in vendita da Anter)

E s’intrecciano pensieri,

quei potenti che tramano affari e misteri saranno meno avidi

di fronte ai messaggi di giustizia e uguaglianza proclamati da un uomo che ogni anno rinasce

con l’identico incompreso messaggio d’amore?

INTANTO ANCHE LA MIA VETRINA GRONDA DI ABBAGLI

Potrebbe essere l’ultima…

Anter-Natale 2019 – Ultima vetrina???

E’ ESPLOSO IL NATALE ANCHE NELLE CASE

Natale a casa mia

Atmosfera creata,

adesso aspetto di avere figli nipoti parenti e amici a casa,

e di afferrare abbracci e baci.


In cima alla lista per i giorni di festa ci sono addobbi e delizie e chi decide che si, è bello fare il regalo perchè il momento è solidale e tutti tornano a casa a festeggiare.

E meno male che c’è il Natale!


Teresa d. – Avete già deciso il “chi sta con chi”?

DICEMBRE – IL MESE PIU’ RICCO DI TRADIZIONI, DI LUCI E DI EVENTI

Cava dè Tirreni, 01 dicembre 2019

– BENVENUTO AL MESE DI DICEMBRE –

IL PIU’ SCINTILLANTE DI TUTTI

DICEMBRE E’ IL MESE PIU’ RICCO DI EVENTI.

…E DI COSE DA FARE.

( O che ci invitano a fare… )

PROMEMORIA:

Addobbare

Comprare regali

Comprare qualcosa di nuovo per sè e per la casa

Organizzare le cene prenatalizie

Provare i canti della veglia

Organizzare passeggiate presepiali e una serata per vedere le “luci d’artista” a Salerno

Se poco tradizionalisti, organizzarsi un viaggio (E’ il momento giusto per scappare lontano da casa)

Decidere se invitare oppure accettare inviti per i pranzi di famiglia, quelli a cui non si può dire di no

Fare la lista della spesa

Organizzare tombolate e pomeriggi di giochi vari

Leggere il programma di feste ed eventi in città

Leggere Canto di Natale (ma questo lo suggerisco io), ai bambini per abituarli ai vari Mr Scrooge (che solo nelle favole si redimono), in giro per il mondo.

SIETE PRONTI?

E’ finito il tempo in cui il Natale era solo una notte di attesa. Si dilatano le cose.


Teresa d. – Sono certa che vi siete anticipati su tutta la linea. E poi, il Black Friday continua, da anni è diventato il Black Week.

Avete ancora tempo per gli acquisti…

Cosa farò io? Bhè, io sono sempre stata felicemente tradizionalista, ma non ipocrita. Farò quello che ritengo giusto per me e per i miei cari. Di sicuro, faccio l’albero e il presepe. E poi ovunque mi trovo (ma adesso sarò a casa per l’ultimo atto di Anter), la visita alla grotta per meditare sui valori umani predicati da Cristo, per chiedere ai Magi e alla loro sapienza se in tutti questi secoli di cristianesimo hanno capito qualcosa che io ancora non so. E poi, ogni volta che sono a casa, un pranzo di famiglia senza fine, quello che ci tiene incollati per qualche ora intorno a un tavolo che amo apparecchiare a festa, e dove tra mugugni e commenti sul cibo, noie di chi vuole andare via prima, sorrisi e tintinnii di bicchieri per brindare a qualcosa (c’è sempre un motivo per bere un buon vino), stiamo insieme a chi amo onorando la festa.

IL BLACK FRIDAY? VE LO SPIEGO IO…

Cava dè Tirreni, 27 novembre 2019

PER GLI AMERICANI E’ IL GIORNO DOPO IL THANKSGIVING

PER NOI E’ UNA COPIA AMERICANA

LO TRADUCIAMO: IL BLACK FRIDAY E’ IL VENERDI’ NERO

 

( Niente superstizione? Noooo, mai se si tratta di incassare. E poi, non è un giorno infausto…)

Cominciamo dall’inizio, dal Thanksgiving, che in America è il giorno del ringraziamento, festa annuale che i padri pellegrini, i pionieri, i primi uomini che colonizzarono l’America, vollero dedicare con offerte di cibo per dire grazie ai nativi che li accolsero, non senza mugugni e malintesi, ovviamente, e che insegnarono loro i segreti del raccolto in quelle terre inospitali e sconosciute perchè potessero sopravvivere. E’ diventata Festa Nazionale che cade ogni anno il quarto giovedì del mese di novembre. Domani, giovedì 28 novembre 2019, in America è la Festa del Thanksgiving.

E IL GIORNO DOPO?

E’ UN VENERDI’!

Un venerdì che può servire da ponte di fine settimana. E allora quale migliore occasione per i venditori, di dare simbolicamente avvio alle vendite di stagione offrendo sconti particolari?

OTTIMA OPERAZIONE DI MARKETING!

SI CHIAMERA’ BLACK FRIDAY.

Si chiama Black Friday, venerdì nero. Ma solo per significare il nero dell’inchiostro delle scritture contabili, delle battute di cassa delle vendite che in questa giornata ci si augura siano strepitose. E infatti è un giorno di grande movimento per le strade delle città del lusso, e in tutti i centri commerciali. Non vedrete un paio di tacchi senza almeno due grandi shopper colme di acquisti per le strade di N.Y. E solo in quella giornata, “solo in quella giornata”, ogni negoziante aveva, adesso non so, l’oggetto del desiderio a un prezzo particolarmente ribassato. A volte solo “una” borsa, non tutte le borse, a un prezzo ancora più scontato. Adesso non so se anche loro si sono arresi al caos che regna ovunque nel mondo e non solo in campo economico. E comunque per noi italiani il

BLACK FRIDAY E’ LA COPIA DELL’INIZIATIVA AMERICANA.

LA BRUTTA COPIA.

Ne è la brutta copia perchè non siamo affidabili. Perchè come per i saldi, offriamo sconti non veri col trucco di prezzi maggiorati e poi scontati, applicati su oggetti vecchi, capi invendibili, e lo pratichiamo non solo in quella giornata, il black friday nostrano vuole essere un giorno per cercare di vendere un po di più ai soliti prezzi ribassati perchè la crisi è crisi e tutti ci arrangiamo come possiamo. Lo abbiamo trasformato in un giorno qualunque per vendere ai soliti ignari che credono nel grande affare, non sapendo riconoscere nè verità nè qualità.

BUON BLACK FRIDAY A TUTTI.

NON DA ANTER, OVVIAMENTE.

DA NOI I SALDI SONO SEMPRE.

Da Anter, “adesso” che siamo in vendita di liquidazione, una gentile signora, ieri l’altro, mi ha chiesto se pratichiamo il black friday. “Non abbiamo mai avuto i saldi signora, e non abbiamo mai copiato da nessuno”, le ho risposto. Ma avrei voluto dirle ben altro. Le avrei detto che se solo fosse più attenta a quello che compra avrebbe capito che i nostri prezzi sono sempre stati imbattibili in rapporto alla qualità che offriamo. Le avrei chiesto come mai non sa valutare quello che ha comprato da me, come mai ha avuto il coraggio, ma non è l’unica, di chiedere lo sconto se vendita di liquidazione dovrebbe significare vendita per svuotare il magazzino, quindi tutto a prezzi bassissimi, molti senza ricarico o addirittura sottocosto. Ma appunto, vendita di liquidazione “dovrebbe significare” tutto questo, ma per molti di noi non significa questo. Dove sta la verità? Non saprei. Ovunque vedo anarchia. Ecco perchè mi appello all’importanza del sapere, se sappiamo riconoscere le cose, se siamo informati, difficilmente ci lasciamo ingannare.


Teresa d. – Ancora per poco, protagonista sulla scena di un lavoro che amo.

25 NOVEMBRE – VIOLENZA, POTESSI SALVARTI DALL’ISTANTE OSCURO…

Cava dè Tirreni, lunedì 25 novembre 2019

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Ua giornata per dire ogni giorno “NO!” alla violenza.

Scarpe vuote

Scarpe vuote è anche il titolo della poesia dedicata da me alla giornata che infama ogni violenza.

(La leggerete a fine pagina)

Non una data a caso. Quella del 25 novembre è stata scelta per commemorare il brutale omicidio delle tre sorelle Mirabal, Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa, assassinate a Malcedo, in Repubblica Dominicana, in questo giorno del 1960. Le tre sorelle erano attive oppositrici del regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che ha tenuto il Paese in uno stato di arretratezza e di caos per oltre 30 anni. Le tre giovani donne furono fermate, seviziate e brutalmente assassinate sulla strada da un gruppo di agenti del Servizio di informazione militare mentre si recavano a far visita ai loro mariti, trattenuti in prigione per le loro attività contro il regime trujillista. I loro corpi furono poi buttati con la loro auto da un dirupo per simulare un incidente. L’omicidio de “Le farfalle” (questo era il nome in codice delle tre sorelle) scatenò però una forte reazione popolare sfociata, nel 1961, nell’uccisione di Trujillo e quindi nella fine della dittatura. Dopo questo tragico evento, e precisamente dal 1999, prende vita la giornata contro la violenza sulle donne quando l’ONU dopo ennesimo convegno sull’argomento istituì questa importante giornata in cui si celebrano attività a sostegno delle donne, sempre più vittime di violenze, per dire basta alle molestie, allo stalking e alle aggressioni in genere.

CHE POSSA TUTTA LA DEDIZIONE, ANCHE IN FORMA D’ARTE,

AIUTARE NON SOLO A CONDANNARE, MA SOPRATTUTTO CONCORRERE AD EVITARE OGNI VIOLENZA

PERCHE’ LE SCARPE ROSSE SONO SIMBOLO DI DENUNCIA CONTRO IL FEMMINICIDIO?

Era il 27 luglio 2012 quando Elina Chauvet le utilizzò per la prima volta in un’installazione artistica pubblica davanti al Consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez, la città dove il tasso di femminicidio è così elevato da essere definita “la città che uccide le donne”. Da quel giorno le “scarpette rosse”, dello stesso colore del sangue versato da tante donne in tutto il mondo, sono diventate il simbolo della GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. Ogni paia di scarpe rosse rappresenta una storia di paura ma caratterizza anche la passione e l’enorme forza di volontà di voler combattere per far sì che questo orrendo fenomeno sia definitivamente sconfitto. Soprattutto che la Donna sia rispettata per la bellezza del suo essere.

Scarpe vuote

Violenza la tua

Azione senza pudore

Germina cupa

Già colma di rancore

Sapessi io scolpirla

Di corpi che ha violato

Inciderla dei nomi di occhi chiusi

Cingerla di paure che ha innescato

E poi…

Poi lavarla col sangue delle stragi

Salvarla dall’istante oscuro

Vestirla di coscienza

Ai piedi scarpe vuote

Soffiarle in cuore luce

Abbracciarla col mantello di speranza

Porgere rose e viole alla sua ira

Collane di sogni e i giochi dei bambini

Donarle il passo sensuale di ogni donna

Negli occhi la fierezza di un perdono

Nell’animo la forza dell’amore

Stupirla di colori

Relegarla a ieri

Teresa d. –

Teresa d. – Ogni violenza è un abito del male. Non indossarlo mai!

SE TI SENTI LA SORELLA BRUTTA DI TE

Cava dè Tirreni, 15 novembre 2019

QUANTO SPESSO VI CAPITA DI SENTIRVI BRUTTE, MAL VESTITE E SCIATTE?

Si sentono comode. Non sanno di essere anche sciatte.

Spero vi capiti di rado, perchè è una sensazione bruttissima, e state pur certe che succede a tutte, proprio a tutte. Questo improvviso non piacersi non succede solo alle grasse o alle magre, è una cosa che non obbedisce ad alcuna regola, non ci sono limiti di età o dipendenze da status sociale, oppure di condizione familiare o amorosa, o di lavoro arretrato. Semplicemente una mattina ti alzi e lo specchio è un acerrimo nemico. Ti rimanda capelli arruffati, la pelle non brilla, i denti sono gialli, il contorno occhi è scavato. Insomma , sei una foglia sull’albero della vita, ma nella stagione autunnale…

NIENTE PANICO, SUGGERISCO PRIMA DI TUTTO DI EVITARE GLI SPECCHI!

Poi correre a fare una doccia. E passare dall’acqua calda a quella fredda in maniera brusca. Tonifica. Forse sarebbe meglio anche “non” aprire le ante e indossare le stesse cose del giorno prima, perchè in questi casi il guardaroba lo vedrai invecchiato. Vedrai che li dentro fanno bella mostra di sè solo colori cupi. Il completo più bello che avevi si è trasformato. Così ti capiterà di scegliere il tuo fatale grigio, sei costretta. Oppure il nero, mica ti manca il nero? E’ il colore che ci salva, è per ogni occasione, lo devi avere.

Perfetto!

Abbina con il bianco e il gioco è fatto.

Ecco, adesso esci pure di casa.

Ti senti ancora brutta?

Passa all’eleganza della postura, ringrazia se sei sana e puoi camminare, datti un tono, comincia ad essere bella nel pensiero, compra un fiore, ricambia un sorriso, cambia profumo, evita persone negative, passa alla curiosità intellettuale, libera la mente da ogni inutile ingombro, magari sfoglia un libro, può salvarti, e impegnati seriamente con la felicità. Ma soprattutto, sii ciò che sei e non quello che vogliono gli altri.

Forse credete che vi (e mi), racconto favole, ma quando ci sentiamo un frammento scocciato dell’universo, dobbiamo assolutamente reagire. E poi, è tutto normale, talvolta questo accade, e non ne abbiamo colpa nè meriti, accade. Punto.

Non so se ho avuto parole giuste per i vostri sensi, per il vostro modo di affrontare le giornate nere.

Io faccio così, e mi sento subito la sorella bella e a colori di me.

Teresa d. – Son tutte belle le donne del mondo…

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