Archive for February 27, 2011

DA NOI LA PRIMAVERA E’ ARRIVATA DA UN PO’

February 27, 2011

Per un giorno e per gioco le mie adorabili testimonial si sono divertite su un set fotografico improvvisato per presentare la moda Anter della prossima stagione.

Tutto deciso un giorno prima, tutto semplice, tutto self-made, tanto divertimento. Il palcoscenico protagonista di un colorato e vivace disordine di abiti, di scarpe, di trucco e accessori. Scatti ripetuti e flashiati a illuminare garbate e timide movenze,  naturali sorrisi e una grazia innata nelle colorate mise primaverili in vendita nel nostro negozio.

La moda si sa, ha bisogno del linguaggio dell’immagine per comunicare. Ma noi vogliamo comunicare soprattutto un naturale delicato ironico divertimento e un invito alla moda come armonia e equilibrio.

Da Anter è sempre così.

In esclusiva le prime foto.

Teresa d.

COSA INDOSSEREMO IN PRIMAVERA?

February 23, 2011

Intanto che il freddo di questo fine mese evoca camini schioppettanti e golfini di cashemire, le giornate allungate fanno pensare alla primavera imminente e alla voglia di nuovo, di leggero, di colorato, di fluttuante, di solare energia nell’anima e sugli abiti che vorremmo indossare.

In tante mi avete chiesto cosa metteremo in primavera, e anche se è di più stretta attualità parlare di inverno e di moda invernale visto che a Milano la Fashion Week è dedicata alla prossima stagione fredda, quì in negozio la primavera è arrivata da un pò.

Le corsie del negozio sono di nuovo piene dei capi da poco consegnati e altri leggeri e colorati sono in arrivo.

I must have dei prossimi mesi?

Abitini, abitini e ancora abitini.

E la novità sta nelle lunghezze, dopo tante minigonne finalmente l’orlo è al ginocchio.

Anche tante gonne dritte, a ruota o solo svasate, ma dal ginocchio in giù, longuette.

E poi le gonne -pantalone da anni trascurate.

E casacche arricciate e orlate di rouches, top e canotte dal taglio impero e lunghezza sui fianchi e più giù. E i colori?
Un elogio al blue di Giorgio Armani, bella alternativa al solito nero e grande ritorno di in colore che ha sempre rappresentato la primavera.

Emporio invece propone sottane arricciate di chiffon nei colori sobri e delicati dalle sfumature dei grigi pallidi e dei beige, da abbinare insolitamente ai bermuda o alle gonne.
Cavalli veste le donne di pelli e frange. Fantasie animalier di rettili e coccodrilli ma sfumate nei colori. La linea Just cavalli ricorda il west ma in denim, tanto denim lavato e stampato.

D&G ha proposto un total look in bianco candido di pizzi e merletti. Anche le borsette.

Romanticissimo e molto chic. Nella linea giovane invece fa sfilare i fiori e i quadretti, le rouches e gli arricci in gonne, gonnelloni, abitini e maxi borse. Bandane in testa, volant ai soliti top, zeppe vertiginose, occhialoni.

Sempre molto essenziali da Max Mara dove il trench dai colori coloniali diventa abito. Essenziali e pulite le linee, si osa solo con un tocco di colore che va tra il rosso e l’arancio.
Le giovanissime di Blu Girl sono a fiori e pois.

Blumarine invece porta in scena una donna fatale ma un po hippy, tanto maculato ma nei colori chiari del turchese con marrone o rosa con marrone. Sempre molto glamour.

Semplicità e rigore da Versace con gli abitini dai riporti di impunture a contrasto per il giorno che sanno essere perfetti anche per la sera.

Questo è il lavoro di ideazione – creazione – collezione per la bella stagione che ci aspetta.

A voi la scelta di coniugare buongusto novità e tendenze e avere il piacere di ricercare un abito raffinato e di qualità e che sappia rispecchiare la vostra personalità.

Il bello è ciò che suscita in noi una piacevole senzazione.
Il lusso è ammirare le Painted Ladyes da Alamo Square o un quadro di Goguein in un museo, o l’aurora di un cielo sgombro di nubi o le cime innevate delle Alpi…

Vi aspetto per parlare insieme di moda e di come vi sta.

Teresa d.

DOPO MANHATTAN E LONDRA C’E’ MILANO E POI PARIGI

February 21, 2011

La moda è in movimento sulle passerelle delle città più fashion.
Dal 23 febbraio al 1 marzo il palcoscenico è a Milano dove i riflettori saranno accesi sulla Fashion Week dal calendario ricco di sfilate ed eventi per scoprire le tendenze della moda donna per la stagione A/I 2011-2012.

Novità assoluta sarà la tensostruttura trasparente in Piazza Duomo, chiamata la Sala Duomo, allestita a fianco del Museo del Novecento che ospiterà i grandi nomi della moda italiana e avrà circa 1000 posti a sedere e anche i passanti potranno assistere alle sfilate in diretta.
Moda partecipata – vissuta – democratica. Finalmente si scende un pò dal piedistallo?
Fashion Hub, polo principale, sarà il Palazzo Giureconsulti dove la Camera Nazionale della Moda avrà il suo spazio e i suoi uffici.

Altre location storiche sono a disposizione dei brand, come Palazzo Clerici e lo spazio all’interno del Circolo Filologico, tutte a poca distanza e raggiungibili con mezzi messi a disposizione dal Comune o a piedi seguendo un nastro rosso sulla pavimentazione che mi fa ricordare il Freedom Trail di Boston.

Solo l’ultimo giorno sarà dedicato alle griffe emergenti, stilisti già affermati in campo internazionale che saranno protagonisti anche nella Milano così selettiva che tenta di aprire ai giovani talenti. Tra tanti posso citare “BeeQueen” di Chicca Lualdi che ho avuto modo di applaudire per il suo gusto raffinato che tenta di coniugare semplicità e qualità in capi da portare con disinvoltura dalla mattina alla sera. Proibitivi solo per le taglie comode e per il costo elevato. Ma si punta a un target di aquirenti di alte possibilità.

Il programma è ricco manifestazioni dibattiti mostre ed eventi per una settimana ricca di appuntamenti.
E per gli addetti ai lavori, da non perdere…

Teresa d.

FASHION AVENUE

February 19, 2011

Mi ci sono trovata per caso…girovagando a Manhattan con il naso all’insù così come deve essere guardata New York che poi ti fai un massaggio alla cervicale per poi ripartire con il collo all’indietro, ma è così che la devi guardare e trattenere il respiro tanto è fantastica e unica e magica nella sua capacità di farsi perdonare le strade tenute male e il traffico impazzito a tutte le ore e il rumore assordante che è di vita che emana – che vive.

Nella Fashion Avenue, sulla seventh, attratta da strane sculture e vecchie vetrine di tessuti ho capito che è la strada dedicata a coloro che l’hanno resa viva e interessante negli anni 20, quei produttori di abbigliamneto di progettazione americana che vi si trasferirono per avviare le loro attività di creatori di moda.

Crearono un Fashion District conosciuto anche come Garment Center.

Ora però è rimasto solo arte e il gigantesco bottone con ago infilato e il sarto statuario nel bronzo scuro di cui è realizzato che fa unico colore e corpo con l’antica macchina per cucire, sono lì a ricordare questo luogo simbolo della moda.
C’è la “Fashion Walk of Fame“, la strada con placche di bronzo bianco e oro che sono targhe sul marciapiede che celebrano i grandi designer e le stars della moda.

Ancora una volta ho apprezzato la grande memoria che hanno glia americani nel celebrare e ricordare gli avvenimenti, le persone, i luoghi.

E in Italia? Non so se sbaglio nel volere a tuti i costi fare paragoni, ma ho pensato che noi siamo
i primi al mondo in fatto di gusto e estro creativo, almeno nella moda… e che i successi vanno celebrati e ricordati.
A Firenze c’è la “Galleria del Costume” all’interno di Palazzo Pitti. Uno spazio espositivo che raccoglie circa 6000 tra abiti di scena, teatrali e accessori moda.
E per dare giusta considerazione alla moda, Nicola Zingaretti il presidente della Provincia di Roma sempre presente ad “Alta Roma” associazione che promuove manifestazioni di moda, ha proposto uno spazio permanente di esposizione e promozione dell’arte della moda.
Ma quanto siamo disposti a volere ricordare e celebrare se nemmeno la nostra nascita come nazione unita ci accomuna?
Quante polemiche per i 150 anni dell’Unità d’Italia!
Eppure la memoria è l’identità di ognuno.

Teresa d.

Vi ricordo che sono disponibili in negozio molti capi della P/E 2011
Vi aspettiamo, anche se causa lavori di ristrutturazione siamo nella sede provvisoria al civico 8
Ricordate: soddisfare le vostre richieste è la nostra principale occupazione.

“FABIOLA” e…

February 17, 2011

…le sue donne in maglia.

In una dimensione imprenditoriale in espansione,
forte di concretezza e determinazione,
tra macchine, matasse e fili di lana
sapete rendere il lavoro più nobile e umano
e così tanto tutto italiano.

Professionalità e dedizione
esperienza e collaborazione
danno vita a una “smacchinata” produzione
che sa coniugare tendenza e creatività
per affermare la bellezza della semplicità.

Orgogliosi e partecipi di una bella realtà
auguriamo
successi e continuità

Anter Staff

13 gennaio 2011

E’ una mia passione, ispirata da un incontro, un’immagine, un luogo, amo dedicare parole scritte in ogni occasione.
Ho consegnato alla signora Fabiola questa dedica perchè la prima impressione che si ha visitando lo spazio lavorativo di “FABIOLA” è quella di una grande laboriosità.
Nello spazio-capannone dislocato su due piani ci sono donne donne e ancora donne che si contendono fili di lana, macchinari e ferri da stiro con una capacità organizzativa mista a un’allegra collaborazione dove tra il via-vai di routine e la “c” sussurrata del linguaggio così spesso trattenuta, pare di essere in un luogo di familiare conduzione di vita.
Siamo in Toscana, terra di colline, di vini, di ulivi, di tessuti e di maglie.
Fabiola, la stilista dei capi, la sua mamma la signora Marisa, grande lavoratrice e presenza carismatica in azienda, e le tante ragazze e signore che si affaccendano tra gomitoli e telai sono un esempio di volontà e laboriosità che riporta a immagini di antica epoca. Se avessi avuta una reflex con rullino in bianco e nero avrei fissato un’immagine testimonianza di un passato dimenticato.
Ma siamo nel 2011, era della tecnologia avanzata, dell’importazione e della crisi economica, e “Fabiola” è una realtà in crescita tutta “italiana” che domenica scorsa, 13 febbraio, in una sala dell’Hotel Apogeo ha presentato la collezione della stagione A/I 2011-2012.
Tra modelle in maglia e un pubblico di esperti e compratori è andata in scena la moda “Fabiola” fatta di giusto prezzo, buona qualità e tutta “italianità”.
Nel nostro punto vendita è una realtà vincente, le maglie “FABIOLA” sono sempre più richieste da un pubblico di ragazze e giovani donne.

Vi ricordo che molti modelli della collezione P/E sono già in negozio.
Auguri Fabiola, la strada del successo è appena cominciata.

Teresa d.

11 – 12 – 13 – 14 FEBBRAIO 2011…

February 11, 2011

…una giornata storica e tre giorni di stranezze e ricorrenze.

11 febbraio 2011 – in Egitto ha vinto il popolo.
Sulla scia di Gandhi e dei grandi pacifisti finalmente il trionfo di una libertà che unisce musulmani e cattolici.
Non senza vittime purtroppo.

Nel mio paese invece, oltre alla polemica sui festeggiamenti del 17 marzo, la data della “sua” nascita, abbiamo…

Il 12, domani, va in scena “IN MUTANDE MA VIVI”, di Giuliano Ferrara.
Incontri e dibattiti al teatro del Verme a Milano dove si intende “invocare la disponibilità verso la vita”, così dice il giornalista, disponibilità che sente minacciata e criticata dagli spioni del buco della serratura, quei magistrati cattivi che non sanno fare il proprio dovere. Una protesta di liberali uniti dal “disgusto per la crociata puritana e giacobina”, secondo loro.
Mi unisco al disgusto per la protesta e per come tentano di far passare messaggi deviati.
Ma per fare il giornalista che esami si fanno?

Il 13 invece abbiamo ” SE NON ORA MA QUANDO “?
Manifestazione che raduna folle nelle città per affermare il disgusto verso il potere che strumentalizza le donne.
Ma io rispondo: “SEMPRE”!, non solo ora ma sempre bisogna contrastare questo fenomeno, se lo vogliamo.
Perchè è nelle scelte delle nostre azioni quotidiane che diamo valore alla nostra dignità e autostima e perchè sempre dobbiamo saper dire no al potere di arroganti che ci vogliono ignoranti.

Il 14 poi è San Valentino, patrono degli innamorati, venerato in diverse città e paesi del mondo.
Ricorrenza che nasce da un rito pagano della fertilità. Si usava mettere in un’urna i nomi di uomini e donne, mescolare e sorteggiare dei prescelti che formavano una coppia e avevano il compito di procreare. Per mettere fine a questa pratica la chiesa è intervenuta e ha identificato in S. Valentino, che si rifiutò di reintrodurre il rito pagano e durante la prigionia si innamorò della figlia del suo guardiano alla quale aveva ridato la vista, il santo protettore degli innamorati.
Protagonista l’amore e gli innamorati di tutto il mondo.
Auguri a chi ha la fortuna di conoscere e mettere in pratica l’amore in tutte le sue manifestazioni.
Ricordo di approfittare di una iniziativa che permette di risparmiare l’ingresso in aluni musei: se sei in due paghi uno!
E permettetemi di avere nostalgia di quando S.Valentino era solo “emozioni in parole e sguardi d’amore”.
Oppure di quando era in uso spedire “valentine”, che erano biglietti di auguri e missive tra innamorati.
Cosa mi piacerebbe regalare o ricevere? Un libro di poesie o di lettere d’amore.

Teresa d.

LE BRUTTURE DELLA MODA E LE SUE CATTIVE ABITUDINI

February 5, 2011

Un tempo la moda italiana era unica a fare tendenza e finiva sulle riviste più prestigiose del mondo solo per il genio creativo di alcuni stilisti che erano personaggi veri, disegnatori capaci di creare novità e fare tendenza.
Poi… l’invasione trionfale della bruttezza ha invaso anche il campo della moda e dietro la facciata glamour si nasconde ipocrisia, falsità, corruzione, evasione, dislocazione.

L’estro creativo ha dato posto all’arroganza di imprenditori-imperatori senza scrupoli che si sono lasciati attorniare da tante, troppe figure professionali emergenti dando vita a un clan di addetti stampa, “pierre”, pubblicitari e via dicendo che hanno contribuito a creare miti eventi e falsità.
Un circo mediatico dove la comunicazione è spesso volgare, le modelle sono super pagate e sempre più magre, quasi anoressiche, tutti o quasi hanno bisogno di droghe e simili per stare in piedi a orari impossibili e onnipresenti a tutte le feste, patetiche presenze di vip alle sfilate e ora anche personaggi trash della tv in passerella, la firma ad ogni costo e ovunque anche sulle mutande, sulle lenzuola, sulle tovaglie e sulle mattonelle.

Prezzi esagerati per alimentare il desiderio di esclusivo, produzione all’estero anche se è “made in italy”, marchi passati in mano straniera, società trasferite all’estero dove leggi fiscali permissive volute da chi fa “politica estera” o “economica” consentono di evadere o “risparmiare” le tasse.
Un mondo di ricchezze e sperperi da far dire a qualche modella icona insostituibile della passerella: per meno di 10.000 dollari a serata non mi sveglio”. (quando la strada è piena di ragazze splendide che a rotazione sarebbero felici di sfilare anche gratis pur di provare l’ebrezza di indossare abiti particolari e nuovi).
Alle sfilate poi l’onore della prima fila è riservato a pochi e a seconda dell’attribuzione del posto si capta l’importanza della persona che lo occupa e spesso trattasi di personaggi dello star-system che con la moda hanno “molto” a che fare visto che poi ricevono gratis abiti da portare addosso solo per pubblicizzare il marchio. Sono pochi i clienti in prima fila, o i giovani disegnatori e quelli delle scuole di moda che dovrebbero imparare. Questi si devono accontentare del cosiddetto “standing”. I blogger invece, e i giornalisti, preferiscono intrufolarsi nel bak-stage per catturare tutti i segreti e i pettegolezzi, per spiare il dietro le quinte.
Altro fenomeno increscioso sono i falsi, i troppi falsi in giro e la difficoltà di arginare il fenomeno.

Se scendiamo dal piedistallo dell’alta moda e della prima linea ci sono la moda low-cost e low-luxury, i sottomarchi per così dire o le linee più abbordabili e meno costose della griffe originaria, ma quì il problema grosso è la distribuzione. Non si capisce se la deve distribuire il grossista o le aziende produttrici tramite loro agenti e direttamente ai dettagli, se vogliono i corner nei negozi qualificati che in tempi di crisi si traduce “a chiunque la chiede”, se sono capi esclusivamente in vendita nei loro negozi monomarca o se vogliono riempire i centri commerciali. Insomma… si rischia di trovare la merce ovunque e a prezzi diversi, una confusione che genera incertezza e poca credibilità soprattutto in tempi di saldi.
Qualcuno avrebbe voglia di urlare tutto il marcio che si respira in questo ambiente ma l’ipocrisia vince perchè deve sostenere il denaro.
E che noia quando devo essere presente per essere al corrente. Io capto falsità nel linguaggio e nelle relazioni tra persone che vi operano, tutti rivolti a un solo obiettivo: farsi notare anche a costo di essere ridicoli, essere presenti solo per essere visti.
E poi sono talmente tanti gli eventi e le manifestazioni, le fiere e le presentazioni, che non si sa più dove andare.
Devo sottolineare che non ho nulla contro i marchi, la qualità, la creatività, le novità, l’originalità, che sono tutto il bello della moda.
Io non amo la comunicazione ossessiva e falsa che si serve di qualsiasi linguaggio per plagiare soprattutto i giovani, inesperti e grande possibile forza di mercato, e indurli all’acquisto solo per essere alla moda.
Cosa fare, si potrebbe ricostruire tutto dando spazio ai nuovi, facendo emergere i meno noti sperando che non siano contagiati da questo modo di operare.
Ma questo dipende da voi, da quanto siete disposti a comprare le cose solo perchè vi piacciono e anche se non le firma il vostro stilista preferito.
La bellezza di un acquisto deve avere anche un carattere morale oltre a lasciare un contenuto emozionale positivo, altrimenti è tutt’altro, è massificazione, omologazione.
Mica vi piace sempre e solo credere alle favole?

Vi aspetto da Anter, i nostri marchi e il giusto rapporto qualità/prezzo sono garanzia di novità tendenza e serietà.

Teresa d.

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