ANTER – PER NOI E’ SOLO UN CAMBIO DI MARCIA.

Cava dè Tirreni, 11 luglio 2020

ANTONIO, MESI ADDIETRO DISSE:

QUASI QUASI MOLLO TUTTO E CONTINUO IL MIO LAVORO,

TANTO, QUANDO NULLA E’ CERTO, TUTTO E’ POSSIBILE.

Per questo è ancora qui,

ridimensionato ma di poco, e con tanta energia positiva.

In pochi giorni ha ripristinato parte degli ordini in corso.

L’esperienza acquisita negli anni lo porta a prevedere quello che occorre in negozio e a decidere in fretta,

anche per questo i titolari di aziende e i direttori commerciali, e non solo i nostri clienti abituali, lo adorano.


SI,

LA PANDEMIA HA CAMBIATO MOLTE COSE ANCHE NEL NOSTRO MONDO

E LA VERITA’ E’ CHE COME TUTTI, SIAMO IMMERSI NELLA GESTIONE DELLA SOPRAVVIVENZA.

Il mondo sta vivendo un momento di grande contrazione economica, la più grave in tempo di pace. Questa imprevedibile crisi umanitaria e finanziaria ha vanificato ogni strategia pianificata in precedenza per le stagioni in corso, lasciando le aziende della moda in difficoltà, disorientate, spesso senza timone e i lavoratori in pesanti difficoltà economiche. Solo qualcuna si è reinventata e riciclata alla produzione di materiale urgente per affrontare il virus, come mascherine e camici infermieristici. Il resto, cioè quello lasciato a metà come campionari e capi già prodotti per la primavera/estate giace nei depositi poichè tutto il mondo civile ha subito un arresto. Indubbiamente il danno economico è di tutti, ma per risolvere questo problema io suggerisco di riproporre tutto per la prossima stagione estiva. Nessuno di quelli fuori dal settore ha avuto tempo e voglia durante la pandemia di informarsi sui modelli di tendenza, e per tutti saranno capi nuovi anche il prossimo anno. E se pure i modaioli hanno guardato le sfilate, non hanno avuto occasione di sfoggiare le novità visto che siamo stati tutti  costretti a casa e gli eventi privati pianificati annullati. Casomai avevamo bisogno in tempo reale di un campionario di pigiami, abiti da casa, pantofole, mascherine, tute. Ma guardiamo al futuro. Eravamo una catena umana in catena di montaggio esistenziale. Forse diremo basta alle corse per avere tutto e subito, basta alla moda veloce che impone di correre da una sfilata all’altra, persi tra infinite proposte, tra vestiti capricciosi, buoni da indossare una volta e mai più. Ho l’impressione che andremo controcorrente, che finalmente riscopriremo il piacere della lentezza, della pazienza, delle cose fatte bene. Certo, noi venditori venderemo meno, ma forse saremo più felici perchè riscopriremo il bello della qualità. E la bellezza è sempre un valore aggiunto.

Con la riapertura dei negozi,

secondo me, il comportamento dei consumatori pare essere la prudenza.

Da Anter c’è anche l’entusiasmo,

e abbiamo, fino ad ora, una buona affluenza,

ma questo è il risultato di quello che abbiamo saputo creare negli anni in termini di affidabilità.

Ancora una volta dico:

GRAZIE A TUTTI VOI, ALLA VOSTRA STIMA NEI NOSTRI CONFRONTI.

AMPIAMENTE RICAMBIATA.

 

Teresa d. – Non ho mai pensato che il mondo fosse fuori da qui, nel mio mondo.

Questa è dedicata ad Antonio

Tu

Difendi l’allegria

e apri finestre in cerca di altra luce

la tua vitalità non conosce resa

chissà in quali altre vaghezze mi conduce

sempre coinvolto nella mischia della vita

vivace come una sagra di paese

fomenti scene ovunque

di ordinata bizzarria

ami tutte le stagioni

compri camicie dai colori nuovi

ad ogni primavera

si affaccia una birra fresca

bevuta sui gradini di una chiesa

e tu che dici

sei bella quando balli

ma io non ballavo

ridevo in quell’abbraccio denso

ai tuoi sussurri di sera tra i gerani

tenerezze amiche dell’amore.

Non abbandonare mai la cura

con cui alimenti il cuore.

 

Teresa

 

ANTER – USCIRE DALLA ZONA GRIGIA

Cava dè Tirreni, 21 giugno 2020

ANTER LANCIA LA PAROLA D’ORDINE:

“USCIRE DALLA ZONA GRIGIA”

Prudenza in maschera

Oggi vi scrivo dalla mia città. Sono rientrata il 23 di maggio scorso. Ho osservato in religioso isolamento la mia quarantena fino al sabato 06 di giugno. Per un paio di settimane mi sono chiusa volentieri in casa con me stessa e le faccende. Coccolata da amici generosi, presenti negli omaggi floreali e non solo. Tante golosità hanno addolcito il limbo che si è imposto. Grazie a tutti! Poi le urgenze, i doveri di un lavoro lasciato a metà, clienti e amici che reclamano la mia presenza in società, la consapevolezza che siamo nulla da soli, mi spingono a lasciare stare l’opacità dei giorni a casa che tanto mi ha portata ad amare la dimensione domestica. Confesso che vivrei volentieri in pantofole, i piedi ringraziano. In questo momento di vita io sono innamorata della solitudine, sono una storia di silenzio e una multitudine: di domande, di mancanza, di ombre. Siamo testimoni di un tempo che ci ha ferito, preoccupato, rallentato, costretti a fare i conti con l’inatteso, noi che ci aspettiamo sempre tutto, sempre tanto.

Libertà ridotta

Libertà ridotta
Non ho trovato il libro adatto
Bordeggio il caso
Rinchiusa dentro casa
Il tempo si è fuso
Sono confusa
Sto attenta a ogni cosa
Se esco di casa
Non ho pretese
Non ho più attese
Mi difendo dal male
E dal telegiornale
Un avvertimento
Un sovvertimento
Una preghiera alle bare
Un pensiero al mio mare
Inseguo l’onirico
Senza oneri né onori
Silente invisibile
Confondibile
Inneggio agli eroi
Infermieri e dottori
Nell’impegno anti covid
Non ci importa lo spread
A loro il mio grazie
Per tutto quello che sanno
Per tutto quello che fanno.

Teresa d. – aprile 2020

E non solo infermieri e dottori, vorrei ringraziare anche tutte le persone laboriose che nei giorni del pericolo si sono prodigate per assicurare a tutti ogni tipo di necessità. Dal personale sanitario tutto, come farmacie guardia medica, croce rossa ecc, ai servizi di volontariato, rifornimento alimentari, reti elettriche, telefoniche, internet, servizio igiene, acqua e gas, corrieri, autotrasportatori, militari e servizio d’ordine. Senza il loro lavoro sarebbe stato un momento storico di gravissimi disagi esistenziali.

Sappiamo bene che i mesi passati sembrano un interminabile inventario di occasioni perdute, eventi annullati, desideri impediti. E sappiamo che le immagini delle bare e delle mattine italiane deserte non le dimenticheremo, e che vivremo ancora in una condizione particolare, nuova, a difenderci dal virus con nuovi comportamenti sociali. Ora che gradualnete siamo ritornati uno di fronte all’altro sappiamo di avere ferite sottopelle e muri intorno che sembrano dividerci anche quando siamo chiamati a riaccostarci. Ma sappiamo anche che la vita è insieme. E che esiste sempre qualcosa o qualcuno che ci salverà. Per noi di Anter è Antonio.

LUI E’ QUI,

CON IMMUTATO ENTUSIASMO E DEDIZIONE,

CHE QUI SARANNO GLI UNICI AD ESSERE CONTAGIOSI.

E NOI VI ASPETTIAMO QUI.

Anter – reparto donna

In questo spazio che molti di voi hanno definito un salotto. E non per la bellezza o il decoro, ma per l’accoglienza che da sempre sappiamo riservare a ognuno, per l’ascolto e per il desiderio di stare bene insieme mentre si compie o meno il rito di una vendita. Noi siamo contenti che la vita si consumi qui, dove siamo il nostro ritratto. Posso affermare, anche a costo di essere tacciata di presunzione, che il nostro è uno stle di vita che sopravvive a ogni tempo. Come gli abiti che proponiamo. E come disse un altro adorabile affezionato Anter, siamo una storia di breviario esistenziale. Certo, la paura è legittima, della crisi, del contagio, del futuro, del destino, e va messa in conto, è dietro langolo e ogni tanto ci coglie, ma farle fronte è una forza!

OGGI INIZIA LA STAGIONE ESTIVA

E’ ORA DI USCIRE DALLA ZONA GRIGIA DELL’ANIMA.

COLORIAMOCI DI FEROCE AZZURRO COME IL CIELO DI QUESTA MATTINA NELLA MIA CITTA’

Teresa d. – E’ stato curioso non pensare per un paio di mesi al cambio d’abito e al cosa mi metto oggi…

 

ANTER – NOI ABBIAMO RIAPERTO, CON IMMUTATO ENTUSIASMO!

Milano, 20 maggio 2020

DA ANTER E’ COSI’

NON SI FRENA LA FANTASIA E LA VOLONTA’ DI ESSERE ANCORA IN GIOCO.

E ABBIAMO ANCORA BISOGNO DI RIVEDERVI TRA LE NOSTRE CORSIE.

Interno Anter – Foto da archivio

Lo avevo detto, non è stato possibile chiudere poichè la merce in giacenza è ancora tanta, sempre valida,

chi ci conosce sa che abbiamo sempre proposto capi fuori dal tempo e dalle mode.

Ovviamente abbiamo avuto cura di integrare nuovi arrivi di stagione già programmati, e un flash di pronto moda.

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Preparati alle nuove misure di accoglienza che sono prima di tutto la sanificazione degli ambienti, la mascherina i guanti e la distanza.

Il resto verrà da sè, e sarà dettato dalla nostra reciproca buona educazione e dall’istinto a proteggersi.

Siamo tutti immersi nel male con l’ansia e la speranza di uscirne vincitori.

 

Teresa d. – Per ora vi aspetta solo Antonio, io sono ancora fuori. A presto, spero.

 

LE MAMME – DONNE SENZA PAURA – Dedico una poesia

Milano, 10 maggio 2020

LE MAMME

DONNE EQUILIBRISTE SUL RING DELLA VITA

Dedico una poesia

Le mamme

Giocano a voler bene
Le mamme
I figli come perle
E loro virtuosamente schiave
Di renitenti riccioli e capricci
Di schegge di pensieri per risolvere
Di lotte mascherate per risorgere
Se hanno all’orecchio
Una favola mancata
La vaga colpa di non essere riuscita
Giocano a dare tutto
Le mamme
Per ricompensa affanni
Ogni volta
Che il sogno inganna
Poi risplendono
Con polmoni ampi e con sorrisi
E compiono follie senza paura
Meraviglie di futuro.
Ricordati del loro dolore
Non solo del loro amore.

Teresa d.

Le mamme sono prima di tutto donne, mi piace ricordarlo perché molti credono che siano un mondo a sé, un nuovo genere se amate diversificare tra gli umani. Invece sono donne che un figlio rende mamme. E non è scontato che mamma lo sappiano diventare dopo che il figlio è nato. Discorso complicato, lo so, perché ci piace credere all’amore materno come fatto universale che si impossessa all’istante di ogni nuova donna-mamma rendendola zucchero e miele anche se fino al giorno prima era acida e amara, ruggito sdegnoso, una donna lagnosa, una che si trascina ancora sotto il guscio della propria madre, una per la quale l’amore è solo un incontro di corpi e di sesso poi resta una parola sorda, una che non ha capacità né volontà di preoccuparsi per un torto che non sia quello arrecato a se stessa. Bisogna semplicemente sapere amare il mondo per essere una mamma. Vero è che i sentimenti non hanno monopolio e tutti proviamo le stesse cose, ma una mamma ha bisogno del vento della crescita per far sbocciare i propri semi in fiore. Ecco, una madre è come un fiore, si deve offrire in piena libertà, e non badare solo a sé ma prima di tutto al figlio. E come un fiore forte e ben radicato resisterà a ogni vento. Come resistono le donne con figli che amano oppure devono lavorare, e non hanno supporti adatti alle loro esigenze, come scuole, asili, maestre, dopo scuola, campi estivi. Tutti insufficienti, e quasi sempre senza garanzie di trasporti adeguati, di personale qualificato. E’ davvero complicato essere o spiegare una mamma, sono donne senza paura e tutto sommato io non ho competenze specifiche per poterne parlare con certezze, ma ho esperienza sul campo avendo cresciuto due splendidi esempi di umanità, senza tate, ma con l’aiuto dei nonni e delle zie, speciali sorelle più piccole pronte a coccolare nipotini. E ho gli anni di anzianità e di osservazione, e pur non avendo risposte certe né modelli perfetti da suggerire, vi dico queste cose perché ci credo. Una mamma nasce con il figlio, cresceranno insieme, e va aiutata in questo percorso speciale e importante, dal proprio compagno o compagna, dalla sua mamma, e poi dallo stato che deve mettere a disposizione scuole soprattutto, e a orari confacenti con gli orari di lavoro, e da chi sa dare una mano, da chi le spiega che un figlio le stravolgerà l’agenda. Ed è per sempre. Poi ci sono mamme che arrivano naturalmente, come un’onda ma non fuggono, si incarnano quasi nel figlio con innata responsabilità che deriva dalla maturità. E lottano con grinta per ottenere diritti che migliorano le loro esistenze.

Credo che le mamme siano figure inspiegabili e indispensabili.

E io ne conosco di mamme speciali,

che accudiscono e amano figli particolari, unici, diversi, innocenti bambini per sempre.

Sono come colonne dei monumenti che recano con sé sudore fatiche progettazione.

EVVIVA LE MAMME!

Teresa d. – Mamme: hanno bisogno di più scuole, di più stato, di più aiuti.

FASE2 – TERZO GIORNO

Milano, 06 maggio 2020

LA FASE2 IN ITALIA E’ INIZIATA LUNEDI’ 04 DI MAGGIO

MA IO SONO ANCORA QUI’

 

Confesso che ho avuto timore di buttarmi in strada con l’urgenza di chi non ne può più della clausura imposta, di mescolarmi all’umanità fervente che ha bisogno del lavoro soprattutto, o di ritornare alle proprie abitudini, o alle proprie case. Io posso aspettare. Sono dove voglio essere, con mia figlia e la sua famiglia, con il mio adorabile nipotino Filippo. L’attesa che non si è compiuta ci ha ferito a morte ma non ci ha rallentato. E il virus ci ha costretti a casa, dove saremmo stati ugualmente per seguire dei lavori di ristrutturazione lasciati a metà dall’emergenza imposta. Tutto pare così pieno di urgenze che il tempo furioso dell’anima si è placato, ha trovato riparo nelle cose da fare. Ma sono consapevole che anche Antonio, mio marito, è da solo a casa da troppo tempo, che gli regalo assenze, che mi vuole al suo fianco, che ho un ruolo da svolgere per Anter e che non posso sostituirmi a loro, la mia meravigliosa figlia, il suo intraprendente marito e il loro amatissimo figlio. I genitori hanno il compito di dare una mano quando serve, ma non di intromettersi nell’equilibrio della quotidianità di una nuova famiglia. Mi costerà, come ogni volta, separarmi dal mio nipotino, ma devo farlo. E a fine mese, se tutto va bene, rientrerò nella mia città, Cava dè Tirreni. Anche se con la brutta sensazione di avere intorno qualcosa che minaccia, un’insidia, un mistero, un pericolo, abbiamo il dovere di condurre la nostra vita, di viverla, magari migliorandola, se nel tempo delle imposizioni abbiamo avuto modo di riflettere su errori, urgenze, bisogni, affetti sinceri, senso civico, cultura, pari opportunità e tutto quello che ci rende vivi e liberi davvero. Devo ammettere che il mio scetticismo sul primo giorno di libertà concessa è stato smentito dal pregevole comportamento di quasi tutti gli italiani, che siamo stati bravi nel rispettare le regole di isolamento, e in molti casi anche nel non prendere d’assalto le strade nel primo giorno della fase2. Brava Italia.

URGE COMUNQUE  TUTTA LA NOSTRA COLLABORAZIONE PER RIPARARE UN MONDO IN FRANTUMI

Teresa d. – Avverto ancora aria di segretezza per le strade. Sarà la mascherina. Ma è un nuovo accessorio. Vedremo in quanti modelli e tinte verrà proposta…

UN PRIMO MAGGIO FESTEGGIATO DAL VIRUS

Milano, 30 aprile 2020

Oggi sono una solitudine affollata di pensieri.

DOMANI SI CELEBRA IL LAVORO MA IL GRANDE ASSENTE E’ ANCORA IL LAVORO.

ANCHE SE C’E’ CHI LAVORA DA CASA, QUASI TUTTI I LUOGHI DI LAVORO SONO CHIUSI, DESERTI,

E LI DENTRO DI SOLITO NON CI SONO SOLO CORPI MA ANIME.

QUELLE CHE ANIMANO IL LAVORO CHE TANTE VOLTE AMIAMO E TROPPO SPESSO ODIAMO.

ANIME CHE DOMANI SONO COSTRETTE DAL VIRUS A DISERTARE LE PIAZZE PER CELEBRARE IL LAVORO.

“COS’E’ LAVORARE CON AMORE”?

E’ tessere un abito con i fili del cuore,

come se dovesse indossarlo un vostro caro.

E’ costruire una casa con dedizione

come se dovesse abitarla un vostro caro.

E’ spargere teneramente i semi

e mietere, e mietere, il raccolto con gioia

come se dovesse goderne il frutto un vostro caro.

“E’ diffondere in tutto ciò che fate il vostro soffio dello spirito”

Dovremmo essere Grandi Uomini per omaggiare così tanto il lavoro, per saper riconoscere quali mansioni siamo portati a svolgere, e riuscire ad amare il compito che ci viene dato da fare o che fortunatamente scegliamo di fare e di svolgerlo al meglio delle nostre possibilità. Ma la superficialità il più delle volte ha la meglio sulla responsabilità, la sciatteria prevale sul decoro, il menefreghismo sul dovere, le ruberie sull’onestà, il comando sulla guida, lo sfruttamento sulla generosità.

Il primo maggio 2020, come il 25 aprile scorso, lo ricorderemo per l’isolamento condiviso,

per la condizione di reclusi in casa che siamo costretti a vivere per difenderci dal virus.

Ma la questione economica urge, e preoccupa più del virus.

Il lavoro non è solo passione ma soprattutto sostentamento e da più parti tutti gli operatori economici invocano la riapertura delle attività. Era già crisi ben prima del virus, per i soliti problemi di gestione, per i costi troppo alti, per una burocrazia farraginosa, per la concorrenza sleale, per la bruttura che pare essersi insediata in ogni ambito. Chi a mani giunte, chi a mano armata, tutti vogliamo riprendere in mano le redini della nostra esistenza, la nostra libertà, la nostra creatività.

La cosiddetta Fase2 è alle porte. Dal 04 di maggio, in maniera graduale si riapriranno molte attività.

Saremo guidati da istruzioni precise per poter contenere il contagio che non è assolutamente scongiurato, e il momento richiede tutta la nostra collaborazione e  attenzione alle regole per poterci difendere dal nemico oscuro. Siamo testimoni di un tempo che ci ha feriti, preoccupato, rallentato, costretto a fare i conti con la fragilità, con l’inatteso, con i nostri limiti e le nostre miserie, con esercizi d’evasione o d’invasione del proprio dentro. La grande speranza è che ne usciremo migliori, ma il virus potrebbe anche essere la grande scusa per nuove schiavitù, altri raggiri. Urge riparare un mondo in frantumi. Se solo anche dall’alto capissero che la povertà non coltiva oro ma abbruttisce, che la cultura rende l’uomo libero, che non siamo fatti per essere assistiti ma coinvolti nella sfida, che un uomo è fatto per esprimersi non per obbedire. E sapessero guidare il paese verso il bello in tutte le sue manifestazioni.

Più che ripartire direi: partiamo!

Io sono ancora lontana da casa e dal lavoro ma con Antonio ci sentiamo e discutiamo sulla ripresa della nostra attività, che avverrà pare, il 19 di maggio prossimo, sulle cose da fare, sulla sanificazione, sugli acquisti per la stagione estiva, su come saranno possibili visto che le aziende produttrici sono rimaste a loro volta ferme. La primavera nella moda è stata annullata. Abbiamo vissuto un tempo di privazioni, di cancellazioni di eventi, di costrizioni dentro casa dove abbiamo riscoperto la comodità di tute e ciabatte, di abiti comodi, e come accessori per le uscite urgenti le mascherine e i guanti in lattice monouso.

In attesa di capire cosa resterà di noi tolte le mascherine di sicurezza,

cerco di allineare le urgenze di un lavoro rimasto a metà.

Teresa d. – Spero saranno presto ricordi di una breve guerra.

ANTER – COSA NE SARA’ DI NOI SE IL COVID19 CI HA COSTRETTI IN UNA ZONA GRIGIA

Milano, 23 aprile 2020

E UN PO’ NOI DI ANTER LO ERAVAMO GIA’.

LA VENDITA DI LIQUIDAZIONE DEL MAGGIO SCORSO E’ STATA L’INIZIO DELLA FINE.

A DUE MESI DALL’ALBA DELL’EMERGENZA VIRUS IN ITALIA,

SIAMO ANCORA COME IN UN LIMBO

CON LA BRUTTA SENSAZIONE CHE IL TEMPO SI SIA RIVOLTATO CONTRO GLI UMANI

Da molti anni la scienza di fronte a un nuovo virus ha una sola risposta immediata: evitare il contatto. La parola d’ordine quindi è sempre la stessa: restare a casa. Ognuno nei propri confini di pareti, stanze, divani, balconi, terrazzi, giardini, in uno spazio sacro tra mente mani fatica. Ma non siamo isolati, la tecnologia si è insediata in ogni casa con i suoi giga e con i suoi veloci cavi di connessione ci permette contatti virtuali ai quali molti erano già abituati. In questa prova di semi-clausura ognuno si organizza come può o come deve. Chi può lavora da casa, anche la scuola e la chiesa, e le lezioni di fisioterapia, grazie alla tecnologia, sono entrate nelle case, per mantenere vivi il bisogno di educare e di confortare, per cercare di sperimentare nuovi modi di lavorare.  E intanto conviviamo con un insolito vocabolario dove le parole pandemia, contagio, emergenza, sicurezza, distanza, contatto, guanti, sanificazione, tampone, test, mascherina, quella FFP2-FFP3-e poi lavabili, chirurgiche, a norma…, e poi indumenti chirurgici, igienizzante, respiratori, ossigeno, ricerca, regola, terapia intensiva, protocollo operativo, fase 1, fase 2, picco, smart-working, grafico delle possibilità, virologia, pre-triage, ospedali da campo, residenze per anziani, crisi, aiuti, BCE, Mes, corona bond, parole che risuonano come musica doverosa da ascoltare. Intanto che siamo immersi in questa condizione particolare, e non sappiamo se difenderci dal virus o dalla gestione politica del tutto, oltre a impiegare bene il tempo e a sviluppare creatività e spirito di adattamento, chiedendoci cosa sarà di noi tolte le mascherine di sicurezza, come ci attenderanno le città che ora sembrano di cristallo, se ritorneranno ad essere palude che inghiotte, se l’epoca del virus potrebbe coincidere con una nuova etica del vivere. Abbiamo sempre voglia di renderci migliori, poi sviluppiamo solo capacità di amare il dio denaro. Pensiamoci, quando siamo inclini ad appoggiare complotti, macchinazioni, egoismi, scelte opportunistiche. Opero in campo economico, so delle difficoltà che hanno le imprese e gli imprenditori, so della poca attenzione dello stato nei nostri confronti, come nei confronti della maggioranza del popolo, perchè ci vedono come mucche da mungere, siamo solo soggetti economici che devono pagare le tasse, che è giusto pagare se solo fossero eque e non si uniformassero all’usura, uno stato che non è capace di far rispettare le regole, che ci rende tutti evasori, peccatori, per poi costringerci a ricorrere alla redenzione, ai condoni, alle rateizzazioni, ai prestiti bancari dove molti di loro sono azionisti delle stesse banche che erogano a caro prezzo. Un sistema marcio che mi ha sempre indignata, e lo confesso, fossi stata io da sola nella gestione del mio negozio, non avrei sopportato per così tanti anni. Non meritano il mio impegno e la mia dedizione in un’attività privata nel campo della vendita di abiti dove ho cercato di portare non solo l’eleganza del vestire ma anche della buona educazione e del rispetto del prossimo, oltre che la bellezza del libero pensiero.

Perle di saggezza o parole di speranza?

COSA NE SARA’ DI ANTER DOPO QUESTA PANDEMIA?

ANCORA NON LO SO. CI STIAMO PENSANDO. E SIAMO DISTANTI.

SEGUIAMO REGOLE E REGOLAMENTI, PROPOSTE DI DATE, DI AIUTI, DI RIPRESA.

E intanto mi chiedo quante persone avranno bisogno di noi e dei nostri abiti dopo che questo momento tragico ha costretto ad annullare ogni evento pubblico e privato. Dopo che passeggiare non è più qualcosa di mistico e rilassante, che fare jogging potrebbe essere pericoloso e mangiare una pizza in pizzeria ancora di più, se sarà meglio restare a casa, se il corpo non è più corpo ma contagio.

Teresa d. – Su carta mi esprimo taciturna, e prendo un po’ di forza…

PASQUA COL NEMICO INVISIBILE-FORSE CI SALVANO LA QUARANTENA-E GLI EROI SENZA PALCO E SENZA RICCHEZZA-O FORSE LE PREGHIERE

Milano, 11 aprile 2020 – Sabato santo.

MA APRILE E’ TORNATO E IL SOLE INVITA A SPERARE

E DOMANI E’ PASQUA!

I nostri eroi!

IL NEMICO INVISIBILE E’ UN VIRUS CHE MINACCIA L’UMANITÀ.

(TUTTO E’ INIZIATO IN CINA, INTORNO AI PRIMI DI GENNAIO, MA POI SI SAPRÀ CHE IN REALTÀ MOLTO PRIMA).

IL CIGNO NERO-L’IMPREVEDIBILE-QUELLO CHE NON TI ASPETTI

PER ME, MA PER MOLTI DI NOI, E’ UNA COSTANTE CON CUI FARE I CONTI, CON CUI CONVIVERE.

E INTANTO CHE ASCIUGAVO LACRIME E’ SCATTATA L’EMERGENZA

Come in una guerra mondiale ci uniamo a tutte le nazioni del mondo tenendo lo stesso comportamento, c’è un’emergenza, ci impongono l’isolamento, il sacrificio di stare su un divano, ma io non ho mai amato i confini di un divano, mi devo adeguare, e resto a casa, a sorbire il miscuglio televisivo di cifre sciorinate ogni giorno, dei morti, dei contagiati, dei salvati, della questione economica e la questione sociale. Perché ci sono quelli che abitano in pochi metri quadri, e le famiglie numerose… e chi lavora senza essere assunto… e gli anziani soli… Sono tante le urgenze da risolvere. Per me casa è la cornice ideale per la mia agonia, con dignità e furore custodisco il rumore dell’anima. Mi sono creata un mondo dove il tempo è scandito dalla voglia di cose da fare, ma senza urgenza, solo i bisogni di Filippo, il mio nipotino, hanno una regola precisa. Poi siamo qui, insieme, a riscoprire la lentezza dei gesti, il valore personale del tempo. La casa diventa anche il nostro spazio esterno, il balcone con il sole diventa spiaggia attrezzata, e dal balcone vediamo i palazzi in fila, il prato sotto casa che chiama i bambini, gli alberi che fanno ombra alle panchine vuote, le auto in sosta, i negozi chiusi, strade deserte, monumenti che sembrano cercare occhi. La vita nelle case e sui balconi mi sembra un grido al cielo e un saluto agli eroi che salvano vite, quelli che anche per iscriversi all’università e seguire le loro aspirazioni devono rispettare il numero chiuso, e per poter poi lavorare la mano di dio, quelli che oggi vengono invocati mentre ieri erano scarsi nelle corsie perché i tagli alla sanità sono urgenti, e agli infermieri, che adesso servono come il pane ma ieri per essere assunti dovevano aspettare concorsi decennali, sbagliati, annullati, affollati. Oggi sono gli eroi della prima linea, mandati in guerra senza adeguate protezioni, perché non si è previsto per tempo di fare scorte di materiale antinfortunistico, antivirale e a norma, in uno stato di sprechi e di poca lungimiranza. Polemiche? No, sono troppi decenni che assistiamo a una gestione dello stato confusa, attanagliata da una burocrazia insopportabile, da incompetenza di chi vi è preposto.

MA APRILE E’ TORNATO E OGGI IL SOLE INVITA A SPERARE.
E DOMANI LA CHIESA CELEBRA LA SANTA PASQUA.
NON TUTTI CERCANO DIO, IL DENARO E’ IL NUOVO DIO, OGGI LA SCIENZA E’ IL NOSTRO DIO,
MA FORSE TUTTI CONTINUIAMO A PREGARLO, A PREGARE I TROPPI MORTI DI COVID19.
 
MAI COME IN QUESTO MOMENTO LA NOSTRA VITA E’ UN SEPOLCRO
E ABBIAMO FAME DI RESURREZIONE,
FAME DI ABBRACCI E SORRISI,VERI, NON VIRTUALI.
 
BUONA PASQUA A TUTTI!

Teresa d. – Ma quanto dura la lotta tra il buio e la luce???

ERA FEBBRAIO – E ANDAVA TUTTO BENE

Milano, mercoledì 08 aprile 2020 – E’ la settimana santa

NON SCRIVO DAL 10 DELLO SCORSO FEBBRAIO

E avevo scritto che febbraio:

PER LA MODA ERA IL PICCO PIÙ’ ALTO PER SFOGGIARE PIUMINI

( adesso è il momento di disegnare tute e ciabatte. E di raggiungere un picco mooolto diverso)

PER LA SALUTE ERA IL MOMENTO DI DIFENDERSI DAGLI ATTACCHI DEI VIRUS

(adesso siamo in lotta con il Covid19)

PER SANREMO ERA IL MESE DELLA FESTA PIU’ BELLA DELL’ANNO

(il Festival di Amadeus è stato un successo)

PER I VACANZIERI E’ SEMPRE BELLO ANDARE A SCIARE

(non si può, impianti chiusi, tutti a casa)

PER SAN VALENTINO ESPLODE PIÙ’ AMORE

(adesso si può amare solo a distanza)

PER CARNEVALE ERA IL MOMENTO DELLE ILLUSIONI

(ci siamo illusi che andava tutto bene)

PER LA NATURA ERA ANCORA CONSERVAZIONE E RIPOSO.

(adesso è primavera e i prati  esplodono in verdi tappeti)

ED ERAVAMO TUTTI IN ATTESA DI QUALCOSA.

Chi della primavera, chi di un arrivo o di una partenza, chi di un’attesa, io di diventare per la terza volta nonna.

Era una bimba, eravamo a poche ore di distanza, poi la fuga notturna, un angelo l’ha presa, ha preferito il cielo.

E’ il momento del silenzio.

E io avevo anche scritto:

E SE FEBBRAIO LO SALTASSIMO?

Profezia, sensazione, sesto senso, timore, cos’era???

PERCHÉ‘ IO ADESSO LO VOGLIO CANCELLARE QUEL FEBBRAIO!

Che mi ha strappato un urlo straziante, che mi ha regalato assenza, una piccola bara bianca, un tragico finale.

E adesso sono qui, con un morso avvelenato, la mente frammentata, il prima, il dopo, il presente, il passato, il domani, il perché…

Sono qui con loro, e non perchè costretta dalla clausura obbligatoria, sono qui e non saprei e non vorrei essere altrove,

sono qui a cercare di dare un senso a questo dolore, a trovare parole e gesti per accudire.

ANDAVA TUTTO BENE,

MA IL BENE NON E’ MAI PER TUTTI.

Teresa d. – La guardo la vita, con le sue guerre e le sue risate, è una commedia, ma è una tragedia. Sta a noi cambiarne il copione.

FEBBRAIO – SIAMO NEL CUORE DELL’INVERNO

Cava dè Tirreni, lunedì 10 febbraio 2020

BENVENUTI NEL CUORE DELL’INVERNO

E se febbraio lo saltassimo???

MA Nooooooooo,

PER LA MODA E’ IL PICCO PIU’ ALTO PER SFOGGIARE PIUMINI

PER LA SALUTE E’ IL MOMENTO DI DIFENDERSI DAGLI ATTACCHI DEI VIRUS

PER SANREMO E’ IL MESE DELLA FESTA PIU’ BELLA DELL’ANNO

PER I VACANZIERI E’ BELLO ANDARE A SCIARE

PER SAN VALENTINO ESPLODE PIU’ AMORE

PER CARNEVALE E’ IL MOMENTO DELLE ILLUSIONI

PER LA NATURA E’ CONSERVAZIONE E ANCORA RIPOSO.

E SIAMO TUTTI IN ATTESA DI QUALCOSA:

– Di posare cappotti e piumini

– Di guarire da raffreddori e influenza

– Del nuovo Sanremo

– Di riprendere a sciare

– Di omaggiare l’amore

– Di sentirsi qualcos’altro

– Di accogliere la primavera

E LA FASHION WEEK!

LA MILANO MODA DONNA CHE CI ANTICIPERA’ IL PROSSIMO GUARDAROBA INVERNALE.

(dal 18 al 24)

Buon mese di febbraio!

Teresa d. – Reduce dall’influenza di stagione, preferisco pensieri brevi…

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