MILANO DA AMARE…

PIAZZA AFFARI

La capitale del business, della moda, degli affari. Lo ammetto, non è mai stata la città dei miei sogni. E non perchè mi ha portato via i figli, anzi, la adoro nella sua capacità di creare e dare opportunità di lavoro a tanti. Non la amo perchè l’ho sempre percepita distante, trafficata, impegnata, grigia, fredda, austera, opulenta esposizione del lusso, assente pur essendo presenza di occasioni e incontri, di organizzazioni e eventi, di mostre e fiere.

MUSEO DEL NOVECENTO –  PIAZZA DUOMO

Ma la scorsa settimana l’ho trovata solare e accogliente, semplice e imponete, laboriosa e umana, chiara e ospitale. Sarà che la crisi economica ha colpito un pò tutti rendendoci complici, vicini, comprensivi, e l’ostentazione viene messa da parte, o il tempo solare e tiepido di una primavera rigogliosa, oppure il traffico limitato del centro, o forse che non era il solito fine settimana quando in strada pareva di incontrare solo ricche signore a passeggio nella elegante Via Montenapoleone dalle vetrine tutte come sculture del lusso, sarà che stavolta in via Montenapoleone non ci sono passata, o forse il chiaro del Duomo di recente ripulito, non so cosa sia stato, ma ho visto una Milano da amare.

DUOMO DI MILANO

PIAZZA S. ALESSANDRO – MILANO

Nella piazza S.Alessandro in un cortile dal colonnato antico di un palazzo storico sono stata a un aperitivo per l’inaugurazione di uno studio commerciale tra giovanissimi professionisti a confronto, volenterosi e decisi. Una ventata di energia e speranza. Ma soprattutto il tempo lento scandito dai ritmi di una nuova vita che aumenta e si crea nel grembo di una giovane neo-mamma, il ritrovare una complicità solitamente vissuta a distanza via cavo e via e-mail, la voglia di condividere un momento così unico e speciale nella vita di una donna, questa vicinanza con mia figlia incinta del mio primo nipotino, mi ha travolta di un soffio di vento pulito e spero infinito che mi avvolge e mi porge all’orecchio solo parole che sanno di futuro di meraviglia e di vita.

Doveva essere un giro privato, un’assenza nascosta, uno spostamento in incognito.

Ma con voi condivido molto di me.

Teresa d.

MA PERCHE’ NEL GUARDAROBA DELLE DONNE…

MANCA SEMPRE QUALCOSA?

Siamo fatte così, armadio pieno di abiti, grucce con multicose appese, straripanti di giacche, pantaloni, camicie, casacche… ma quando cambia la stagione al momento di scegliere cosa mettere, attimi di panico.

Indecisione totale.

Ma il bello poi è che quello che ci sembra adatto quel giorno lì, non lo abbiamo. Perchè in un attimo abbiamo pensato che una camicia di cotone a righe con il pantalone beige di cotone ci piace molto, anche perchè abbiamo a portata di mano lo stivaletto che ci sta bene e siccome le unghie, dei piedi, non sono smaltate, fa ancora comodo lo stivaletto. E poi il giubbetto di ieri ci può stare come capo-spalla, è del giusto peso. Ma la camicia di cotone rigata non l’abbiamo. E il pantalone beige di cotone è dello scorso anno ed è leggermente stretto, corto anche ma il tronchetto provvede. Il peggio è che è di un punto di beige che quest’anno non ci piace molto. Eppure il beige sta bene con tutto, con tutti colori del cerchio di Itten sta bene il beige. Qualsiasi tonalità di beige. Ovviamente tranne che con il grigio. Intanto dobbiamo cambiare idea…

OUTFIT PERFETTO

Forse meglio il blu stamattina. Ma il blu lo metti poco e non sei brava ad abbinare bene. Le scarpe soprattutto, non sai mai cosa mettere con il blu. E pensi che il beige sta bene anche con il blu. Ma pare un abbinamento spento per questa giornata di sole. Allora meglio il bianco. Ma non hai mai avuto una maglia bianca manica lunga. Di felpa si. Ma la felpa non ti piace per andare al lavoro. E poi già il bianco, pare troppo presto per il bianco, è un colore prettamente estivo, o no? No, va bene ma…

SEMPRE ATTUALE

Meglio un abitino, sono tanto di moda. Ma lo stivale leggero non l’ho comprato e i camperos hanno due anni e più e non mi piacciono. Le scarpe non se ne parla nemmeno, ho la gamba grossa e lo stivale mi nasconde. E poi le ho con il tacco troppo alto, non va bene per un giorno in piedi. Perchè quando c’è da lavorare si sta spesso in piedi. E speriamo che c’è da lavorare, di questi tempi…

SOLO PER GAMBE MAGRE

E per fortuna il lavoro ti attende…

così dopo aver tanto tirato fuori di tutto e di più, dopo aver sbuffato, provato, approvato, disapprovato, piegato, ripiegato, decidi di improvvisare e mixare. Non sempre ti si addice e ti piaci, ma sai che dopo il lavoro esci a guardare le vetrine. “Mi voglio regalare qualcosa di nuovo”.

MA PERCHE’ NEL GUARDAROBA DELLE DONNE MANCA SEMPRE QUALCOSA???

Perchè da un anno all’altro cambia sempre qualcosa. Il taglio, la taglia, quel taglio…

Teresa d.

SARA’ ORA PER IL CAMBIO DI STAGIONE?

Quando piove per più giorni di seguito il pensiero mi va a Macondo, la cittadina fantastica di Cent’anni di solitdine. E alla frase:

“QUATTRO ANNI – UNDICI MESI – DUE GIORNI DI PIOGGIA PER LAVARE MACONDO”

Raccapricciante, come un po tutto il romanzo.

Intanto…

I CAPRICCI DEL TEMPO CI TRATTENGONO – MA LA VOGLIA DI “NUOVO” CI ASSALE

Ma oggi il ritorno del sole dopo tanti giorni di pioggia ci dona quel “certo non so che” che ci fa stare meglio, vero? Al solo pensiero di poter indossare abitini leggeri e colorati, camicie svolazzanti e pantaloni di cotone, il buon umore riprende. Ma prima …

URGE FARE SPAZIO AL GUARDAROBA!

 

Operazione non tanto gradita lo so. Sacrificare una giornata per rimettere ordine ma soprattutto “scartare” le cose mai messe o un po lise, è noioso. Ma se lo facessimo alla “Sex and City”? Ricordate di quando Carrie doveva fare il trasloco dalla piccola casa ( ad averla, a N.Y. city una casa come quella… ) a quella lussuosa sulla 5th Avenue? Amiche convocate per la scelta di cose da tenere e via alla votazione con alzata di mano. Mhm, troppo difficile accontentare i nostri gusti e quelli delle amiche? Ma si può imitare le quattro belle signore di Manhattan facendo il lavoro con un gran sorriso sul viso. Una buona musica e… pronti via!

VUOI METTERE LA SODDISFAZIONE FINALE DI VEDERE ORDINE

E TANTO COLORE TRA LE ANTE

COME VUOLE LA MODA DI PRIMAVERA?

SEMPRE SE AVETE GIA’ DATO COLORE ALLA MODA, OVVIAMENTE.

Buon cambio di stagione nell’armadio e in casa.

Vi aspetto per provare i nuovi colori di moda!

Teresa d.

 

IL 25 APRILE 1945 – LA RESISTENZA E LA LIBERAZIONE

PER NON DIMENTICARE IL CORAGGIO DEGLI EROI

Domani commemorazioni per non dimenticare un popolo in rivolta che riuscì a liberare l’Italia dal nemico.

E’ stato quello che non sappiamo fare oggi ma senza armi, per ribellarci alle angherie della politica economica.

E’ la rivolta che ci vorrebbe adesso perchè come dice Erri de Luca nel suo  “Il Giorno prima della Felicità”,

“MO’ BASTA, C’E’ UN VENTO CHE NON VIENE DA MARE MA DA DENTRO LA CITTA’.

COMINCIAVANO I PENSIERI DI UNA TESTA SOLA.

LE PERSONE QUANDO DIVENTANO POPOLO FANNO IMPRESSIONE”.

Un’altra Resistenza ci vorrebbe!

Teresa d.  ( lo so che con la moda questo post non c’entra nulla. Ma ve lo dico spesso che sono più Life che Fashion… )

OGNUNO HA IL SUO STILE… E NON SOLO NEL VESTIRE

PARTICOLARE STILE NEL VESTIRE

ma anche nel parlare-guardare-muoversi-agire-viaggiare-risolvere-sorridere-arrabbiarsi-gioire-lavorare-guidare-insegnare-educare-ballare-salutare-chiedere…

STILE “MOOOLTO” PERSONALE NEL BALLARE

STILE NEL RACCONTARSI

STILE NELL’IMPEGNO

CONFESSIONI DI UNA VENDITRICE

C’E’ STATA UN’EPOCA, UN PASSATO, UN TEMPO

in cui le persone parevano abituate alle buone maniere, sapevano quasi per istinto che nella vita di relazione il protocollo vuole una certa educazione, imparavano il cosiddetto rispetto per gli altri. O no? L’inchino di un uomo quando salutava una donna sollevandosi il cappello, il baciamano, il lasciare il passo a una persona più anziana o cederle il posto in tram o alla posta, non uscire in pubblico in pigiama trasparente, provare i capi in un negozio facendo attenzione a non essere sudati o truccate da vamp, il parlare a voce bassa e il chiedere con cortesia, il piacere di rispettare le regole che rendeva forti più di quelli votati all’inganno. Sono infiniti gli esempi, ma tutto è cambiato.

UTILE PER UNA BUONA EDUCAZIONE

SONO NOSTALGICA?

Forse, ma di cose per bene. Di atteggiamenti esemplari, di parole semplici e chiare, di gesti garbati. Io vivo ogni giorno a contatto con il pubblico, il mio lavoro di commessa, anche se per la mia stessa attività, mi porta a relazionarmi con persone diverse ogni volta. E’ un piacere ricevere persone nel proprio negozio, è un dovere accogliere tutti, è mio compito ogni volta soddisfare una richiesta, faccio questo perchè l’ho scelto e mi sento gratificata di poter rendere felice qualcuno e pare che se sono buona con gli altri sono migliore anche con me stessa.

SO CHE LE BUONE MANIERE SONO FATTE ANCHE DI PICCOLI SACRIFICI

ma non sono stupida da non vedere la falsità di certe signore, il loro modo di prendersi in giro, la loro mania di dire bugie, l’ignoranza nel descrivere la qualità, la pretesa di volere tanto e pagare poco, l’arroganza nel credere che tutto sia loro dovuto. Non sono sciocca da non sapere arrabbiarmi, ma saggia da non volerlo fare. Non ne vale nemmeno la pena, io vendo vestiti, abiti, cose che servono ma non sono di vitale importanza, se la signora ha già tutto e non ha bisogno di nulla, abbia almeno la decenza di aspettare il suo turno per chiedere, e non si intrometta tra me e le altre persone sbuffando, e non mi distragga ogni volta con domande alle quali non so nemmeno rispondere se non mi ci posso dedicare con attenzione.

PAZIENZA

GRANDE QUALITA’ E GRANDE VALORE

che forse per istinto metto in pratica ogni volta ma ora pare che il periodo di crisi ha invaso i nostri pensieri, i comportamenti, le abitudini, e si mescola all’agire e al parlare quotidiano di ognuno rendendoci suscettibili e drammatici, impazienti e capricciosi.

IO VORREI CREARE BELLEZZA E INNOVAZIONE

SPERANZA E FUTURO.

LA MODA E’ ANCHE QUESTO

E’ LEGGEREZZA E EMOZIONE

ma se abbiamo tradito la buona educazione…

Teresa d.

Per leggere di buone maniere vi suggerisco un BLOG molto simpatico: “NON SI DICE PIACERE”

A PROPOSITO DELLA MEZZA STAGIONE…

MA VOI, COME DEFINIRESTE QUESTO TEMPO ATMOSFERICO?

Dopo le belle giornate primaverili arrivate in perfetta concomitanza con la ridente stagione annunciata dal calendario, il tempo è di nuovo fresco e piovoso. Da circa dieci giorni quì al sud ma anche al nord Italia, non fa freddo e non fa caldo, e non fa nemmeno tiepido. E piove.

NON E’ QUESTA LA COSIDDETTA MEZZA STAGIONE?

E allora, lo annulliamo il luogo comune che dice “non esistono più le mezze stagioni”?

Voi come vi state abbigliando? Di certo la maglia di lana vi fa sudare e quella di cotone è troppo fresca. Le calze coprenti sono troppo coprenti, i pantaloni felpati sono troppo caldi, gli stivali invernali insopportabili, anche il berretto di velluto non va bene e il giubbotto pure pare troppo soffocante.

LA REGOLA VINCENTE E’ “MIXARE”

Intanto come capo spalla ci viene in soccorso il trench troppo spesso dimenticato.

INTRAMONTABILE TRENCH

La trapuntina leggera è perfetta e oramai la si ritiene un classico, e il giubbetto primaverile magari reso più caldo da un grande foulard al collo o una mantellina di lana tanto di moda portata da sopra la giacca.

GIACCHINO TRAPUNTATO

SCIALLI

E poi i sempreverdi fantastici jeans, un paio di pantaloni di viscosa pesante o quelli di lana leggera, oppure gli sportivi di cotonaccio pesante e da sopra magliette di felpina oppure di lana leggera e poi sempre il foulard annodato magari dai colori più accesi. Anche un abitino primaverile smanicato + giacca di maglia e/o impermeabile fa tanto mezza stagione. E ai piedi gli stivali scamosciati chiari, oppure un paio di stivaletti, le ballerine o le decoltè che sono sempre perfette e per borsa una sacca di pelle che si può definire una quattro stagioni e che contiene gli oggetti per te.

MENO MALE CHE ESISTONO I JEANS

ABITINO + TRENCH

PERFETTA PER TUTTE LE OCCASIONI

GEOX – PERFETTE NELLA MEZZA STAGIONE

LA MIA SACCA QUATTRO STAGIONI

ARANCIO – COLORIAMO LA MEZZA STAGIONE

LA PAROLA D’ORDINE E’ ANCHE “STUPIRE”

OSANDO I COLORI DELLA MODA.

Cosa dite, ci sappiamo vestire nella mezza stagione?

Teresa d.

ABITINI PROTAGONISTI ASSOLUTI DELLA MODA P/E 2012

MA ALLORA PERCHE’ NON SI VENDONO FACILMENTE?

TANTI ABITINI “BON-TON” DA ARMANI – P/E 2012

MA LA GENTE IN STRADA E’ UN’ALTRA COSA – NON E’ LA PASSERELLA

Dovessimo rispondere a un sondaggio: quante sono ogni giorno le donne in strada che indossano la gonna?

Forse da questa risposta ne avremo anche un’altra alla domanda sul “perchè non si vendono facilmente gli abitini.”

“LE DONNE PREFERISCONO I PANTALONI

Abbiamo i negozi pieni di abitini. Modelli per ogni occasione, di tanti colori e anche fantasie, di tessuti diversi dalla seta al cotone. Ma la richiesta di “un abitino per me” si traduce spesso nell’acquisto di un paio di pantaloni + camicia o maglietta.  Perchè? Perchè le donne non sanno più indossare l’abito? E’ un argomento che affrontiamo sempre più spesso con le clienti al negozio. E la risposta è che amiamo la praticità, che la vita moderna è un continuo muoversi da una parte all’altra, che dobbiamo essere a posto in ogni occasione della giornata e avere il passo svelto e dinamico che otteniamo solo con addosso la praticità di un paio di pantaloni. Ai pantaloni possiamo adattare il tacco alto o lo stivaletto, la maglia sportiva o una casacca elegante, il cappotto il giaccone o un ciacchino corto. Insomma, W il pantalone, molto maschile ma reso tanto femminile da abbinamenti giusti e dal portamento elegante. Ma la verità vera se vogliamo dirla tutta, è che i pantaloni, se dalla linea giusta, nascondono gambe grosse, polpacci arrotondati, ginocchia robuste, capillari evidenti, caviglie larghe, peli dalla ricrescita minacciosa.

Di signorine miss-ossute con gambe perfette ce ne sono poche nella realtà e la maggioranza stanno sui cartelloni pubblicitari o in tv. La gente in strada è un’altra cosa. Non è sui cartelloni perchè la vita non è su un muro!

Ritorneremo ad amare gli abitini quando ci ameremo per come siamo senza rincorrere la perfezione di un catalogo.

Teresa d.

BUONA PASQUA DI RESURREZIONE!

RESURREZIONE – un quadro di Piero Della Francesca

C’è davvero un Dio che veglia su tutto?

Sono i giorni della Passione di Cristo che poi finisce con il grande mistero  della sua Morte e Resurrezione.

La religione cattolica emana questo messaggio di speranza per l’uomo di ogni tempo che da sempre si interroga sul senso della vita, un messaggio dal significato importante che richiama a quel valore etico di rinascita interiore, di rinnovamento morale, di resurrezione dal peccato, cosa tanto difficile da realizzare in un mondo dominato da ingordigia, ingiustizia e corruzione. La fame di mondo è più grande della fame di Dio e dei suoi insegnamenti. E gli insegnamenti di Dio non sono attuati nemmeno da coloro che sono preposti a diffonderli.

E mi chiedo se si può ancora parlare di religione cattolica e di valori morali nell’Italia di oggi, se dobbiamo rivivere il dramma del “figlio di Dio fatto uomo” oppure assistere impotenti e delusi al dramma dell’uomo tradito da tutto.

BUONA PASQUA AI CATTOLICI CREDENTI DI TUTTO IL MONDO

Teresa d.

ALTA MODA E ANCHE CRISI

NON E’ TUTTO ORO CIO’ CHE BRILLA

Dopo lo spettacolo della moda si fanno i conti, soprattutto si deve far quadrare i conti. Ma è difficile, molto difficile anche per chi sta in alto e ha sempre visto solo cifre a molti zeri che ingrossano il prezzo finale del vestitino trendy, anche per chi fa immagine e dei conti non si è mai importato nulla. I conti non tornano e il bilancio non quadra.

“IL LUSSO AD OGNI COSTO”

è un desiderio in crisi.

E anche dentro l’apparato glamour delle aziende moda si fanno i conti ma si vuol continuare a comunicare che per il lusso non c’è crisi. Sono di diverso parere coloro che vivono di riflesso alle organizzazioni degli eventi: i gestori dei locali, di bar, ristoranti, hotel, discoteche, i tassisti, che denunciano un calo degli incassi e se si considera tutta la filiera del sistema moda sono in molti a denunciare la perdita del posto di lavoro.

IL “MADE IN ITALY”

quello dei marchi prestigiosi, si produce molto all’estero, e si serve di tessuti e accessori prodotti all’estero.

E I PRODUTTORI ITALIANI?

Quei pochi che resistono sono impegnati a lavorare facendo i conti con i costi altissimi di tassazione e spese di gestione, devono prendere manodopera straniera perchè meno costosa e devono produrre scarsa qualità perchè se costa troppo non si vende. Ora l’eccellenza italiana si esporta ed è vendibile solo all’estero dove la rinascita economica crea nuovi ricchi che si servono della nostra qualità.

E NEI NOSTRI NEGOZI?

Chi vende solo firme ha sempre le vetrine eccentriche e all’ultima moda. Noi che vendiamo abiti e moda facciamo fatica a trovare il made in Italy a buon prezzo, di buona fattura e di misure comode. Gli stilisti troppo spesso si dimenticano che la gente in strada è un’altra cosa che le top-model. Disegnano e sviluppano le taglie ispirati dalle donne magre e si dimenticano di allungare la mezza manica al gomito per coprire braccia robuste, di allungare l’orlo per nascondere ginocchia arrotondate, di allargare i fianchi per contenere misure generose. Nei nostri negozi le vetrine sono luminose di novità e speranza.

Ma noi non siamo impegnati con falsità a nascondere i problemi che affliggono il nostro quotidiano. In negozio entra tanta gente ma sono sempre di meno le persone che hanno bisogno di comprare un abito nuovo. Sempre di più le persone sono confuse da tanta offerta di merce, di sconti, di ribassi, di outlet, di falsi, di imitazioni, di indubbia qualità.

NON SE NE PUO’ PIU’

Ma dopo 30 anni di lavoro tra un pubblico al quale abbiamo dedicato tanta attenzione e ispirato grande fiducia non vorremmo essere noi ad averla esaurita.

COSA FARE?

Noi cerchiamo di vivere la crisi come momento di ispirazione per ritrovare nuovi valori di sobrietà condividendo l’urgenza di rununciare al superfluo e mantenendo come sempre i nostri prezzi competitivi e soprattutto giusti.

Ognuno ha il suo stile e non solo nel vestire.

A voi il buongusto di scegliere.

Teresa d.

BENTORNATA PRIMAVERA…

“QUEL VERDE CHE SPACCA LA SCORZA – CHE PURE STANOTTE NON C’ERA”

Sono versi tratti da “Specchio”, una poesia di Salvatore Quasimodo e per me sono l’esplosione della primavera.

LA PRIMAVERA DI BOTTICELLI

La Primavera di Botticelli invece, è un inno alla bellezza alla grazia e all’armonia, come pare la moda di questa stagione.

BENTORNATA PRIMAVERA,

“SEI ARRIVATA PUNTUALE DOV’ERI TANTO ATTESA”

Mi piace quando cambia la stagione ma non so mai cosa mettere. Mai sentita o pronunciata questa frase? Io si.

Con il tempo così come queste tiepide giornate di sole, la mattina vestirsi diventa un problema. Apri le ante del tuo guardaroba e vedi tutto grigio nero e tortora. Vai nella scarpiera e trovi ancora i colori spenti delle scarpe d’inverno. Prendi la borsa che di sicuro è marrone o nera, in inverno ci piace così.

E scopri ad un tratto che ti manca il colore, ti manca la fantasia, ti manca quel “certo non so che” che sprigiona la primavera e che si traduce nella “voglia di qualcosa di nuovo”. Siete gia informate sulle proposte di moda? Allora guardate i miei post precedenti e poi uscite a guardare le vetrine. Dopo le passerelle e le immagini ci sono le vetrine con dentro la realtà che vi aspetta. Ci sono i nuovi arrivi, i nuovi colori, i nuovi modelli, le nuove proposte. E da Anter c’è lo stesso staff di commessi pronti ad accogliere le vostre richieste di moda.

SCOPRIRETE CHE STAVOLTA TRIONFA IL COLORE.

Scoprirete che si ritorna al passato per una certa nostalgia di garbata eleganza, di semplicità, di linee pulite, di femminilità e rinnovata praticità.

BENTORNATA PRIMAVERA!

CON TE LA VOGLIA DI MODA E’ PIU’ INTENSA CHE MAI

Teresa d.

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