25 APRILE 1945 – LA RESISTENZA – LA LIBERAZIONE – 66° ANNIVERSARIO

E come sempre, commemorazioni ma anche polemiche.

Diffficile raccontare la storia senza presentazioni ideologiche, difficile ammettere errori e responsabilità, difficile capire che si può essere uniti da un comune sentire di urgente bisogno di libertà. Il 25 aprile del 1945 ci ricorda che si poteva essere tante cose insieme perchè è stata l’immensa vittoria di persone di diverso orientamento politico. C’erano i liberali, i socialisti, i monarchici, i comunisti, i cattolici, i militari, gli anarchici che hanno combattuto insieme per riconquistare la libertà per tutti. Un esercito senza equipaggiamento, giovani uomini volontari che partivano senza nemmeno sapere a cosa andavano incontro. Scarpe inadatte visto il territorio di montagna impervio e accidentato dove erano costretti a operare. Provvedevano personalmente al loro vestiario: semplici giacche borghesi ornate di fazzoletti di vari colori esibito come segno distintivo. Coccarde tricolori anche appuntate alle giacche. Pantaloni tenuti da cinturoni e filo di spago. Berretti militari o di lana o cappelli pirateschi. A volte eccentrici giubbotti di pelliccia. I tanti colori che dipingevano l’esercito partigiano lo facevano assomigliare a un arlecchino, privo di una divisa ma molto colorato. Celebrare l’Anniversario della Liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista vuol dire stringersi attorno a questi Italiani della nostra storia che con coraggio e enormi sacrifici hanno combattuto uniti.

Era giunta l’ora di resistere, di essere uomini, di morire da uomini per vivere da uomini.

 

Ovunque è sepolto un corpo caduto in nome di nobili ideali sarà il mio pensiero, la mia riconoscenza, la mia preghiera.

Teresa d.

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