ANTER – NOTIZIE VARIE DA UN ABITO STANCO

Cava dè Tirreni, 17 luglio 2019

IN REALTA’ NON SONO AFFATTO STANCA.


Come ho sempre detto, ho avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto con la bellezza

e prima che tutto cominciasse neanche sapevo quanto fosse facile innamorarsi della moda.

Adesso che tutto sta per finire, mi attraversano versi all’improvviso, e io che credo di essere poeta

li condivido con voi e continuo a dialogare coi vestiti.

 

Poesia-Monologo-Racconto-Follia

 

In questo spazio, stasera,

sento il morbido abbraccio di ogni stoffa

inchino alla bellezza, siete immagine, voce, cuore,

a questo punto mi concedo un vezzo

no, non vi provo tutti con furore,

non vi pungo per aggiungere nastri colorati

né vi metto in fila per le foto

e non passo in rassegna fili appesi,

vi guardo solamente, resto in contemplazione,

come fosse l’ultima delle mie azioni,

poso gli occhi su quelli che mi assomigliano, i più curiosi

e visto che state sistemati in maniera scomoda e addossati

vi chiedo, come state?

Come nel peggio degli armadi”,

si, lo so, tutti in cerca di un guardaroba ordinato

da quando vi abbiamo confuso le stagioni

siete stipati in grande compostezza

fino a soffocare, lì appesi a sopportare sguardi

annoiati ironici o drammatici

lo so, sono con voi tutto il giorno

spettatori e attori a passi svelti sul palco della moda.

“Tu sei un classico e nessuno ti vuole,

tu un gioco e un groviglio di morbidi intrecci, tutti ti abbracciano”,

io ho troppi fiori, sono come un giardino

mi guardano tutte come per sentirne i profumi”,

quel top scintillante sdrammatizza un completo

ma forse oggi tutti vogliono il dramma,

“tu sei trasformista, dovresti piacere

è il tuo momento e ti devi esibire”,

a me hanno messo lo chiffon fino al mento,

chiunque mi indossa mi trova un tormento”,

io ho nuvole di volant dappertutto,

tutte mi provano poi mi vedono brutto”,

io sono un abitino da giorno e mi basto da solo

mi sento giusto per ogni occasione”,

io ho un cuore gessato, rassicurante,

vi accompagno in ufficio con passo scattante”,

io troppo sintetico, non ho scuse,

sono caldo sulla pelle e faccio fare le stufe”,

l’elasticizzato è lì senza forma, aspetta il corpo giusto

per mostrarsi con tutto il suo complicato buongusto,

io ho il fondo azzurro e nuvole di arcobaleno schizzato su stoffa,

attendo la donna che ama sferzate di cielo”,

io ho pennellate scure, sembro l’invito per la tristezza”,

io sono nero, sono sempre nell’ombra

ma vesto bene anche la tipa elegante”,

quella camicia è informe, va a caduta libera,

piacerà a chi ama ondeggiare,

tu hai trasparenza, sei l’immagine di lidi e vacanze”,

quello a sbuffo è un tuffo nell’infanzia,

io ho avuto in dono la bellezza

la donna che mi porterà mi darà l’eleganza”,

io ho una linea tutta sinuosa, sono bello come una sposa”,

tu sei bruttino però tutti ti notano”,

sono talento emarginato, anche tu ti accorgi sempre di me”,

io incanto per sempre, tutte mi vogliono addosso

sono sfinito, e pure scucito, ma quante mosse!”,

la seduzione passa anche da me che mostro nuda la schiena

con compostezza e fascino tratteggio ritratti di chi ama la scena”,

quel monacale casto e austero, vuole un carattere molto severo,

attenta, solleva piano quel lembo, e tu non tirare, mi fai male

se strappi e lasci tracce di tacco e rossetto, nessuno mi vuole”,

quanta sopportazione, cerniere tirate con forza

spilli nella stoffa senza minima attenzione

e zac, una ferita con le forbici senza esitazione.

Voi mi parlate, in questo luogo che già sento remoto,

fermi e ordinati stasera, pronti ad altre prove,

a lasciarvi toccare, a vestire, a uscire,

qualcuno esce solo col cielo di pioggia

la tuta veste bene i giorni a passeggio,

“tu alle cerimonie respirerai emozioni, sarai testimone di storie e di amori,

voialtri in passerella vi siete divertiti, avete addosso ancora occhi stupiti,

e voi?, voi siete stati dipinti da artisti, siete custodi di disegni preziosi,

siete arte moderna per collezionisti”,

quelli lunghi con alto lo spacco, attente a non inciampare,

e…, non soltanto per colpa del tacco.

Vestite le donne, ancora le stesse

pronte a demonizzare ogni formosità

sempre in lotta con le loro diversità.

Gli abiti raccontano mondi allo specchio e riflessi di occhi.

Questa parla davvero con noi o ci sorveglia stasera?

Brancolo senza intenzione, per ora gioco al discorso

non ho solo stoffe, ma anche sassi incastrati nel cuore,

tra pochi giorni andrò via, se volete sapere di me

chiedete alla malinconia.

 

Teresa d. – giugno 2019

 

Teresa d. – Si, ho un lato stravagante, mi inchino ai capi appesi in segno di rispetto. Parlo con gli abiti…

 

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