VESTIRSI A PRIMAVERA…

–  anche se meditiamo, sbagliamo comunque –

COSA MI METTO OGGI?

Domanda quotidiana mattutina per la maggioranza dell’universo femminile.

Soprattutto nella mezza stagione.

E soprattutto quando la moda, giustamente propositiva e innovativa, invade di novità e tendenze con cartelloni pubblicitari a ogni angolo di strada e a ogni cambio di stagione veste in anteprima le donne della TV all’ultima moda anche se la stagione climatica ancora non lo consente.

Cartelloni ad ogni angolo di strada

Insomma, noi donne di cittadine di provincia, prese dalla voglia di qualcosa di nuovo siamo desiderose di indossare colori nuovi ma timorose di passare dai toni scuri e rassicuranti dell’inverno a quelli chiari e fioriti della primavera, dai tessuti pesanti che cascano fermi sul corpo a quelli leggeri che pare sfuggono a ogni nostro movimento.

Risultato?

( Confessioni di una commessa )

Andiamo nei negozi a chiedere “qualcosa per me” ma nulla ci convince, nulla pare adatto al momento, al tempo o alle nostre forme.

Io suggerisco di cominciare dal bianco e nero.

Poi piano piano il colore ci esplode addosso

Magari sul fondo nero

O cosi’ luminoso su fondo chiaro?

Ma l’abitino tanto di moda lo guardiamo affascinate nella vetrina e sulle altre,

 

quelle magre, con gambe lunghe e pochi fianchi. Quelle che si possono permettere tutto perchè tutto ciò che le sfiora diventa bello ai nostri occhi. Quelle dall’atteggiamento sicuro e dal passo lungo e svelto e mai appesantite dalla borsa della spesa che casca dalle mani.

Quelle che portano sempre i tacchi e pare non camminano mai sui marciapiedi dissestati delle periferie, nelle città collinari o sui sanpietrini.

In realtà noi abbiamo deciso che l’abitino non ci sta bene perchè abbiamo sempre qualcosa che non va, qualcosa da nascondere, la ceretta non fatta, il polpaccio un po grosso, la caviglia gonfia, le ginocchia cicciotte.

Io per vendere facilmente un abitino devo avere di fronte la signora dal gusto classico, ma proprio classico classico.

La signora che ha un suo stile e non lo cambia a dispetto delle mode. E anche se ha le forme delle donne anni 50 ed è poco alta e un po formosa, mette l’abito perchè sa e vuole essere femminile.

Per tutte le altre invece, non so più come deve essere o cosa deve essere  “un abitino per me”.

Sono confusa? Forse.

Fatto sta che io da consulente buyer del mio negozio continuo a comprarli perchè mi piacciono tanto. Fatto sta che litigo sempre più spesso con il titolare, mio marito, perchè continuo a comprarli e poco a venderli. Fatto sta che forse non conosco più le mie clienti. Fatto sta che sono anni che la moda ci suggerisce un ritrovato bon-ton dato da un semplice abito. Fatto sta che io continuo a vendere sempre e solo pantaloni e qualcosa da sopra.

E quando è in giro, mio marito, da attento operatore del settore, osserva quante donne sono vestite con l’abito.

Sono sempre la minoranza assoluta!

Teresa d. – E io devo ammettere la sua ragione…

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