L’AUTUNNO CI VUOLE A TINTE FORTI-MA ANCHE IN NERO

Cava dè Tirreni, 14 0tttobre 2021

L’AUTUNNO HA FATTO IL SUO INGRESSO DA UN PO’

Stamane nella mia strada il vento danzava un tappeto di foglie stanche.

Un po’ le ho uccise anch’io, ahimè, attraversando le ho dovute calpestare.

Vive anche così

la nuova stagione

di foglie accartocciate

abbandonate

nell’ultima danza dolente

adagiate smarrite

tra la fretta delle auto

e di scolari e viandanti

umanità che rincorre cappelli e doveri

sui tappeti dei viali d’autunno

esco con i nuovi colori dei tralci

e il cielo azzurrato di stanco

della mia città.

(dai versi di una mia poesia)

In realtà oggi sono vestita dei colori autunnali di sempre, quelli che non stancano mai e che si adattano anche alle altre stagioni, quelle tonalità dai beige ai marroni, quei colori caldi che donano a tutte e che ho sempre amato. Ho addosso abiti vintage, si dice così adesso, per dire in maniera modaiola che sono i vestiti di anni fa, quelli che durano sempre, che sono nell’armadio anche quando non li indossi da un po’ perchè ti piacciono e sai che prima o poi li riporterai volentieri a passeggio o al lavoro. Ho solo aggiunto una fusciacca colorata, di un viola chiaro, per dare un tocco di novità e di colore. Perchè il colore addosso alla mia età dovrebbe essere un obbligo. Io, e chi mi conosce lo sa bene, ho sempre avuto a cuore l’universo femminile ma non so impormi, ho sempre lasciato a ognuna il suo stile perchè nell’abito ci si deve sentire prima di tutto a proprio agio, ma confesso che impedirei alle donne mature di indossare colori scuri, a meno che non siano resi accesi da accessori sgargianti.

Eccomi nel mio negozio.

MA VEDIAMO COME CI VUOLE L’AUTUNNO DELLE PASSERELLE

Dal racconto delle sfilate dello scorso inverno, quando la moda ha presentato le proposte per questo autunno-inverno, (perchè quando  ancora eravamo in bilico tra il focolare domestico e le riaperture, la moda, senza rinunciare ai suoi rituali è andata in scena in modalità digitale oppure con le sole presentazioni in spazi espositivi stranamente silenziosi o con sfilate in location significative ma vuote), abbiamo visto i nuovi modelli e i colori suggeriti per la nuova stagione addosso.

Il bianco e il nero-intramontabile abbinamento-W la camicia bianca.

Di nuovo la mini.

No al passamontagna, ma bella la maglia.

La tuta, un pò scomoda ma…

Ancora sovrapposizioni. E a me piacciono tanto.

Severi tailleurs.

Come un arazzo

Sempre attuali giacche e impermeabili.

 

Cappotti avvolgenti.

Dallo Street Style.

 

Una linea senza-tempo.

Un classico rivisitato e con abbinamento luccicoso degli stivali argento.

Opulenza delle pellicce. Rigorosamente finte.

MA ANCHE ABITI IN MAGLIA

Bellissimo.

Caldi (tranne quello traforato), e comodi

Missoni.

RITORNANO GLI ACCESSORI OPULENTI

Per tutte le età

Ovviamente nelle vetrine e da Anter c’è tanto altro per i nostri desideri di moda.

A voi la scelta.

Con la nuova stagione il momento di rinnovare il nostro guardaroba è arrivato.

Vi aspetto!

Teresa d. – La moda non ha regole, è fantasia. Basta seguire la propria evitando di ridicolizzare il tutto.

LO STILE POST-PANDEMICO?

Cava dè Tirreni, 17 settembre 2021

MA NON CI SIAMO ANCORA NELL’ERA POST-PANDEMICA!

Però le parole si sa, sono sempre sulla bocca di noi tutti, ogni giorno e in ogni luogo è così ampio il nostro dire

anche se così lontano quasi sempre il vero.

E’ comunque vero che nel mondo della moda c’è chi da subito si è chiesto “come vestiremo dopo la pandemia”, e la risposta non sembrava facile, pareva che la tuta avesse preso un posto in prima fila nei guardaroba femminili e non fosse intenzionata a cederlo tanto che nelle recenti sfilate newyorchesi c’è chi la propone anche da gran sera.

Pantaloni di tuta e camicia annodata.

E il risultato a me piace molto, la camicia di cotone annodata in vita è il mio must-have estivo da più di tre anni. Declinata in paillettes sarà perfetta anche per gli eventi che piano piano si rivivranno dal vivo.

SI RITORNA DAL VIVO?

Pare di si, come già avvenuto nelle passerelle di Haute Couture dove c’è stata una significativa percentuale di eventi reali, anche quelle di pret-a-porter, o ready to wear, visto che ha iniziato N.Y la FW DONNA per le presentazioni P/E prossima, si preparano al grande ritorno in presenza per la prima volta dopo la pandemia.

Molto nero e tante rotondità sulle passerelle delle proposte da giorno di N.Y

NON C’E’ STAGIONE CHE NON ABBIA I SUOI MODELLI SUGGERITI DA PORTARE

Ma è ovvio che ognuno sceglie, “deve” scegliere cosa indossare. E così anch’io, quando mi vesto vado sempre dove mi porta la fantasia, tanto che spesso anticipo la moda perchè quello che ho amato indossare nelle stagioni precedenti lo ritrovo nelle proposte della moda qualche anno dopo, come la camicia larga portata annodata in vita e i tessuti da tappezzeria per giacche e gonne, ma anche top e abitini, (troverò delle foto), che ho visto proposti negli ultimi anni da vari stilisti.

Importante che la voglia di riprendere la vita e ricominciare a divertirsi è sempre più evidente, (anche se nella mia città la movida non si è mai arresa, sempre affollato il corso principale, e non sempre tutti rispettosi delle regole di mascherina e distanziamento tanto da fare inorridire qualche abitante di paesi stranieri di passaggio in città, ma si sa, da noi le regole sono a discrezione di ognuno). Ricominceremo a divertirci anche rinnovando il guardaroba? Ovviamente ci sarà chi continua a predilire abiti comodi e il fai da te e chi non vede l’ora di riprendere abiti formali e chic. Saremo un po’ e un po’. Ed è giusto così.

INTANTO COMINCIAMO A PENSARE AL CAMBIO ARMADIO

(L’autunno è alle porte)

E ALLA FASHION WEEK MILANESE IN PROGRAMMA LA PROSSIMA SETTIMANA

DAL 21 AL 27 SETTEMBRE

 

Chi risiede nel capoluogo lombardo sarà infastidito dal fermento cittadino nei giorni dedicati alla moda, ma basta pensare al movimento economico che accompagna ogni evento e che il tutto può essere un beneficio per molti operatori del settore e non solo. Per gli amanti della moda invece, saranno giorni di stanchezza e di evasione, vedere abiti nuovi e scintillanti sui corpi curati delle modelle è sempre un piacere per gli occhi e una curiosità per lo spirito critico di ognuno.

La pandemia ha comunque lasciato il segno sui processi produttivi e sul nostro stile, io mi auguro che aboliremo il fast fashion anche per la grande e rafforzata attenzione che negli ultimi anni, pare, abbiamo per l’ambiente. La storia della moda racconta che dopo ogni pandemia, guerra, rivoluzione, si verificano cambiamenti nel vestire, ma anche nei sistemi produttivi, che privi di mano d’opera o materie prime per il normale rallentamento di tutto il processo di vita, sono costretti a nuove soluzioni che si spera siano sempre migliorative. Dopo una crisi insomma, ci può essere un ritorno indietro oppure un cambiamento bello e duraturo. Durante il Covid ci siamo vestiti per pigrizia, persino le influencer si sono esibite nei social in abiti da casa e si sono mostrate al naturale, anche Anna Wintour, massima autorità nel mondo della moda è apparsa in maglione e pantaloni rossi di tuta.

Gli occhiali donano sicurezza a ogni viso

Ma la tuta non durerà per sempre, già dalla scorsa estate abbiamo ripreso a uscire e a vestire con gusto pur privilegiando abiti comodi, si sa che la comodità addosso fa stare meglio, e allora perchè scegliere altro? Vi aspetto da Anter, dove il pret-a-porter è lo stile che preferiamo proporvi nelle infinite scelte di pantaloni, maglieria, giubbotteria, e non solo…

Teresa d. – Il mio suggerimento è: Buy less-buy better. Cioè: Compra meno-compra meglio. (I nuovi arrivi uomo sono già in deposito…).

AVVISO ANTER

Cava dè Tirreni, 12 agosto 2021

AVVISO!

 

SAREMO CHIUSI PER FERIE


DAL 16 AGOSTO

AL

06 SETTEMBRE


Reperibili per appuntamenti

al numero 328-8866129

Grazie.

Da qualche settimana è affisso nel mio negozio questo avviso.

Di solito non rispondo ai mormorii, non mi interessano le parole vuote,

ho sempre il mio da fare e sono impegnata a farlo nel modo migliore che mi riesce possibile.

Questa volta intendo precisare che siccome viviamo in un paese dove la libertà di ognuno è sacrosanta,

purchè si rispetti l’altro, ovviamente,

ed è quello che noi cerchiamo di fare ogni giorno perchè amiamo la gente, non tutta,

ma tutti coloro che si impegnano a dare il meglio di se nonostante possibili errori,

e che al loro passaggio lasciano il segno per creare un mondo di bellezza per tutti,

quelli che vedono il buono pure ad occhi chiusi, quelli che vogliono far durare l’opera di Dio.

Questa volta, dicevo, la parola esce dal foglio e diventa orale,

perchè vi spiego qui come se stessimo parlando uno di fronte all’altro,

che se ci permettiamo un periodo di riposo più lungo non è perchè dobbiamo andare in Australia,

è semplicemente perchè abbiamo bisogno di riposo.

Come mai?

Come mai uno così dinamico seguito da una che lo affianca da una vita

e che fa della sveltezza il suo vanto quotidiano, hanno bisogno di riposo?

Perchè hanno sempre lavorato, da contadini e in casa in gioventù,

(dovete sapere che prima dell’avvento del “finto” buonismo i figli venivano educati alla responsabilità,

venivano coinvolti nei lavori di casa e avviati allo studio se predisposti, oppure a un lavoro, e fin dalla giovane età.

Un tempo si iniziava la semina a mani piene di lavoro e di silenzio, adesso si vuole solo mani piene di subito e denaro).

Antonio lavora nel campo del commercio di abbigliamento da quando aveva l’età di 14 anni.

E da adulti stiamo lavorando con orgoglio alla conduzione di ANTER,

un punto di riferimento nel mondo del commercio cavese,

un “salotto”, come lo ha definito una gentile signora, “un’istituzione”, come lo ha chiamato un’altra.

Per noi è solo un’attività che svolgiamo con immutato entusiasmo nonostante le varie crisi,

il riassetto di qualche anno fa che ci vede soli e le chiusure imposte di questi ultimi tempi,

nonostante il tempo dittatore che lascia impronte, e non solo sulla pelle ma anche sul cuore,

noi siamo qui, nel luogo che abbiamo voluto per svolgere un lavoro dignitoso

e per parlare a tutti non solo di moda ma anche di vita.

Abbiamo bisogno di riposo ma siamo reperibili, e per ogni urgenza saremo disponibili.

Vi aspettiamo!


P.s. Il meritevole Giovanni che incontrate spesso nel mio negozio, è il cognato finito in cassa integrazione e ora in attesa di pensione, che abita a un tiro di fionda dal negozio, che ha lavorato con noi anni addietro, che ha sua moglie, mia sorella, disponibile e garbata, il loro figlio Fabio, mio nipote, competente in fatto di pc e di informatica, che mi aiuta se ho bisogno per la contabilità, sono le persone generose che sanno dare una mano dove c’è bisogno e che ci fanno spesso compagnia. Con loro condividiamo non solo il piacere di servire i clienti, ma anche il fresco dell’interno del negozio e ogni tanto una cena in giardino. Grazie per i complimenti che avete riferito a me per la loro gentilezza.

Teresa d. – Un vestito è pure come te lo metti, una parola è pure come viene detta…


VI RICORDO IL NOSTRO ORARIO ESTIVO

E che dalla metà di luglio a fine settembre

ANTER RESTA CHIUSO IL LUNEDI’ MATTINA

ORARIO ESTIVO

Dalle 9,00 alle 13,00

E dalle 17,00 alle 20,30

(tranne il lunedi)

Grazie!

PIENA ESTATE, UNA SINFONIA DI COLORI E DI VITA CON QUALCHE NOTA STONATA…

Cava dè Tirreni, 09 agosto 2021

LA VOGLIA DI RIPRENDERE LA VITA C’E’,

D’ESTATE SI FA UN PIENO DI VOGLIA DI MARE,

DI GITE, DI FESTE E GRIGLIATE ALL’APERTO, APERITIVI IN SPIAGGIA,

E DI FALO’ CHE INNALZANO SCINTILLE ALLE STELLE CADENTI.

E ci auguriamo che tutto il bello desiderato possa accadere.

A me pare che siamo più allegri del virus prima ondata,

io sono quasi leggera come una passeggiata nel verde al mattino e sono meno maniacale con i disinfettanti,

quasi tutti, credo, abbiamo sostituito la paura con la speranza

e siamo ritornati a organizzare cerimonie private, tutto a vantaggio di una discreta ripresa economica,

e di voglia di uscire a guardare le vetrine e cercare “qualcosa per me”.


E LE NOTE STONATE?

Il caldo afoso e le zanzare, ma questo si sa, capita sempre d’estate.

La nota più stonata di questa estate è data dalle rivendicazioni sulla scelta di fare o meno il vaccino anti Covid. Rivendicazioni identitarie, territoriali, politiche, sanitarie, lavorative, rivendicazioni addirittura psicologiche. E ognuno ha la sua ricetta e la sua tesi sui vaccini, ha la sua conoscenza in materia, le sue convinzioni. Non si esce da questa empasse, per molti mesi ancora avremo da discutere sui pro e i contro dei componenti del vaccino di turno. Perchè è evidente, ora siamo tutti ricercatori e specialisti in malattie infettive. Cercherò di lanciare il pensiero oltre questo ostacolo. Io ho scelto di vaccinarmi e insieme a mio marito e ai nostri aiutanti momentanei abbiamo gia fatto entrambe le dosi, abbiamo tutti il green pass. (Che mi fa pensare al Green Book, ma questa è una storia triste di razzismo, per fortuna superata). Dopo la dura prova delle chiusure obbligate abbiamo ripreso a lavorare ad un ritmo quasi normale, e io ora (che Antonio è assente da circa 20 giorni per un intervento al ginocchio), sono circondata di meravigliosi clienti e di vivacità.

QUAL’E’ IL RUOLO DELLA MODA IN QUESTA NUOVA REALTA’?

E’ QUELLO DI SEMPRE,

CI DEVE STUPIRE!

E in tempi di Covid si è reinventata mostrando capacità organizzative e di comunicazione innovative,

dall’impatto vivivo straordinario anche per la scelta di luoghi simbolo della cultura

per rappresentare se stessa

e per mostrare la bellezza di cui siamo capaci in ogni ambito artistico.

Bellezza che non lascia mai indifferenti.

 

La moda sa unire la serietà alla frivolezza, l’eterno al momentaneo,

e riesce a donare una gioia temporanea o un’effimera vanità che, anche se per un attimo, ci seduce.


BUONA ESTATE A VOI TUTTI.

Teresa d. – Vivere tutti sani, chissà se verrà il giorno…

AVVISO

ANTER RESTA CHIUSO PER FERIE

DAL 16 AGOSTO AL 06 SETTEMBRE 2021

Reperibili per urgenze al n. 328 8866129

Grazie!

GIUGNO 2021 – IL SIPARIO NON E’ ANCORA CALATO SUL VIRUS

Cava dè Tirreni, 07 giugno 2021

DI NUOVO GIUGNO

Comincia, o dovrebbe cominciare, la stagione calda, da vivere all’aria aperta, in abitini scollati e scarpe basse, un vivere più libero, dinamico, effervescente. E chissà se il Covid ce lo consente. Intanto, piano piano si sta tornando alla normalità, quasi tutti gli esercizi commerciali sono stati riaperti anche se ancora si discutono le regole sul distanziamento e il numero di posti a sedere ai tavoli del ristorante. Difficile più di un teorema matematico per noi cittadini capire che la mascherina e il distanziamento sono accortenze necessarie per evitare il contagio. Sembriamo bambini capricciosi, ognuno ostenta le sue convinzioni, le sue grandi o lievi preoccupazioni, anche sulle vaccinazioni. E’ pur vero che la comunicazione aggredisce a raffica e la fiducia è una parola persa, siamo comunque liberi di scegliere ma per il bene comune obbligati a ripettare certi suggerimenti che si sono rivelati utili.  Io sono immersa in un set casalingo e lavorativo, divisa come sempre tra casa e negozio. Poche uscite, non ne ho tanta voglia. Ho desiderio di decelerazione. Ho perso l’illusione che il mondo fuori sia tutto ciò che voglio. Sto diventando un’altra, lenta, capricciosa, sentimentale, indisciplinata, acciaccata, deve essere questa patetica età di mezzo che mi fa amare di più lo stare a casa, e ci sto come in un guscio protettivo, circondata dalle mie cose e le foto esposte come reliquie in un santuario. Ma non sto mica a guardare il soffitto, che tra l’altro ho fatto ridipingere in alcuni punti causa infiltrazioni di umido, problemi dell’abitare all’ultimo piano. Dicevo che non sto in casa con le mani in mano, anzi, mi riciclo senza sosta. Intanto ho cambiato di posto i mobili, alcuni, e ho ridato nuova vita a certi abiti dismessi, e certe sere per ritrovare il gusto di vivere spiritosa e dinamica mi provo gli abiti eleganti anche se non ho nessun invito. E ho scoperto che molti non mi stanno. Ma poco importa, non ho mai amato la dieta, mai fatta una. Attendo la voglia di riprendere a camminare, passo svelto un’ora al mattino cinque giorni su sette, tanto basta per ritornare nei miei abiti dopo meno di un mese. E comunque la maggioranza del tempo sto al lavoro nel mio negozio, che come avrò già scritto, anche quando è chiuso per Dpcm, noi teniamo la luce accesa. E quando sono al lavoro sono spesso dietro le quinte dedita al cucito, mia antica passione perchè ho sempre amato personalizzare gli abiti che compravo, e alla scrittura. Se vi parlo poco di moda è perche si sa, è un settore in stand-by. Non l’alta moda ovviamente, quella si rivolge a chi si può permettere tutto, anche di uscire, viaggiare, organizzare eventi quando non si dovrebbe, e ha un mercato tutto suo. Ma per il resto degli umani è tutto al rallentatore, molti confezionisti non hanno ricominciato a produrre, le aziende estere hanno avuto ritardi e difficoltà di spedizione, insomma, venire a patti con varie difficoltà è complicato ma noi si cerca di dominare il caos anche se a volte pare impossibile, e io che ho sempre intonato il ritmo dell’epoca ve lo racconto senza ipocrisie. Chi dice che nel campo della moda va tutto benissimo, mente. Noi di Anter ce la caviamo perchè abbiamo i capi basici sempre in riassortimento e abbiamo tutti i nostri affezionati clienti che negli anni abbiamo fidelizzato e che siamo onorati di poter accogliere, anche se a distanza, e di poter servire ancora con costante piacere reciproco. Per noi sono sempre belle le ore in vostra compagnia. Vi aspettiamo con immutato entusiasmo. Grazie della vostra preferenza!

In un volo senza meta il tema resta lo stesso,

e finchè il sipario non cala per sempre sul virus io non so raccontare altro che questa realtà.

Il mio è uno sguardo contemporaneo.

E comunque la sensazione è che adesso, con l’arrivo dell’estate, qualcosa si muove,

e la voglia di gite e di qualcosa di nuovo ci assale.

Io stessa ho partecipato a qualche evento letterario e so che nella mia cittadina ci sono mostre e concerti.

E per gli appassionati, è iniziato il Giffoni Film Festival.

Si sa che all’aperto, ma soprattutto che con tutte le precauzioni suggerite, il contagio è meno virulento.

Evviva l’estate!


Vi aspetto da Anter

per parlare di moda e di come vi sta.

Teresa d.  – Quando la vita pare fatta di niente è bello impegnarsi a fare qualcosa di speciale. Una pietanza, un lavoro all’uncinetto, un quadro, una telefonata che aspetta…


MAGGIO E LA FESTA DEL LAVORO

Cava dè Tirreni, 01 maggio 2021

DA ANTER UN TEMPO, “IL LAVORO ERA UNA FESTA”.

OGGI MI CHIEDO QUANDO,

L’UOMO COMINCERA’ A LAVORARE SERIAMENTE SULLA SUA COSCIENZA.

ACCOLGO SEMPRE VOLENTIERI IL MESE DI MAGGIO.

E’ il mese più amato per la sua mitezza, le giornate più lunghe, i balconi fioriti, è preludio dell’estate (ma oggi piove), ha i vestiti colorati.

INIZIA CON LA GIORNATA DEDICATA ALLA FESTA DEL LAVORO.

 

Il 1° maggio come data per celebrare il lavoro nasce a Parigi il 20 luglio del 1889.

Prende spunto da un episodio accaduto anni prima quando per la prima volta gli operai di tutto il mondo lasciarono il lavoro per ricordare ai loro padroni i propri diritti. A metà Ottocento, non era raro che si lavorasse anche 16 ore al giorno, e la sicurezza sul luogo di lavoro non era neppure contemplata e i morti sul lavoro erano cosa di tutti i giorni. Ma ancora oggi urge discutere e risolvere le condizioni dei lavoratori, il loro sfruttamento, le problematiche del lavoro femminile, delle pari opportunità, di salari adeguati, e tante altre cose.

MA COME ONORARE UNA COSA CHE NON C’E’?

Perchè la percezione, da un po’ di anni a questa parte, è che il lavoro manchi, e ora più che mai per le continue chiusure imposte dall’emergenza virus. L’epidemia infatti sta rivoluzionando il mercato del lavoro, ma come sempre accade in momenti difficili, ci sono alcuni settori in grande in difficoltà, come il commercio di alcuni beni non necessariamente urgenti e che già da tempo la crisi economica aveva danneggiato, come tutto ciò che riguarda i viaggi, il turismo, l’organizzazione di eventi, l’arte e lo spettacolo (solo le televisioni e le radio lavorano), e altri che sono in forte crescita e prevedono assunzioni, a partire dalla sanità, e di certo anche dal mondo della ricerca e della farmacologia, ma anche della tecnologia se il lavoro da casa ha costretto molti di noi a provvedere a nuove linee di connessione e nuovi monitor per le video conferenze. Una sfida del futuro in campo tecnologico viene dalla promessa dell’intelligenza artificiale e dell’automazione che solleverà nuove domande sul ruolo del lavoro nelle nostre vite. Molti di noi si chiedono da tempo cosa fare e perché, quando la tecnologia sarà in grado di fare quasi tutto. Ma io credo che ancora per molto la data del primo maggio debba essere occasione di ripensare all’organizzazione del lavoro per porre rimedio alle nuove problematiche imposte dal Covid e ancora da risolvere, come i trasporti, gli orari scolastici, assicurare servizi a domicilio come le cure e la consegna di beni di prima necessità, incentivare l’assistenza a casa ai malati e ai disabili, avere attenzione costante al mondo dei rifiuti e del loro smaltimento, rivedere il ruolo e le competenze dei medici di base, semplificare procedure burocratiche che riguardano aziende e lavoratori, rivedere le condizioni dei lavoratori del settore dell’agricoltura, e poi, finalmente, risolvere il problema delle pari opportunità, della meritocrazia, del trattamento salariale adeguato per dare dignità a ogni tipo di lavoro e ai lavoratori che lo svolgono. Ci sono, in Italia, disparità salariali e pensionistici inconcepibili, ci sono lavori mal pagati e altri strapagati senza neanche pretendere le giuste responsabilità, un’ingiustizia insopportabile che provoca risentimento e aumenta il divario tra ricchezza e povertà creando danni alla comunità e l’insopportabile perpetrarsi del profitto dell’uomo sull’uomo. Continuo a pensare che l’uomo di oggi deve lavorare molto sulla propria coscienza.

Buon inizio del mese di maggio.


Teresa d. – Se davvero il lavoro materialista e capitalista che offre i servizi alle comunità verrà sostituito dai robot e dalle macchine, l’uomo avrà bisogno di rivedere molte delle sue abitudini e chissà se avrà tempo e desiderio solo di vivere e basta. Ma senza un lavoro pare molto difficile.

ANTER – DA OGGI RIAPERTI AL PUBBLICO I NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO

Cava dè Tirreni, 19 aprile 2021

FINALMENTE!

MA LA NOSTRA VETRINA E’ SEMPRE STATA ILLUMINATA,

ANCHE SE CHIUSI, NOI DI ANTER ABBIAMO AVUTO LA LUCE ACCESA.

E SIAMO PRONTI AD ACCOGLIERVI CON RINNOVATO ENTUSIASMO.


Intanto vi porto a spasso per le vie dello shopping milanese per mostrarvi che l’essenziale è tornato di moda.

SOLO PER RIBADIRE CHE L’ESSENZIALE E’ SEMPRE DI MODA.

Non solo nel vestire ma anche nell’allestimento delle vetrine

c’è tutto quello che abbiamo sempre voluto comunicare noi di Anter,

l’eleganza della semplicità!

Difficile per noi allontanarci dal lavoro che abbiamo sempre amato.

Lo so che oggi dichiarare di avere entusiasmo per qualcosa sembra una colossale bugia, ma Antonio lo è davvero. La sua filosofia di vita è quella di guardare avanti, imparare dal passato e vivere il presente. Essere vivi oggi è vigilare sul male che si nasconde, è opporsi e vigilare, ed è anche credere e creare, creare speranza, novità, futuro. Tocca a ognuno farlo non solo alla scienza o a chi ci governa, ma ognuno nel suo piccolo deve reagire. L’oggi è tempo di cambiamenti, di sacrifici, di attesa ma non di arresa, c’è il nuovo stile di vita imposto dal Covid e abbiamo bisogno di tutto il nostro spirito di adattamento e di combattimento per continuare il cammino.

Teresa d. – Aspettando la vera primavera… ( E, mi raccomando, opporsi e vigilare sul male che ci assedia ).

APRILE 2021 – INIZIA NEL MEZZO DELLA SETTIMANA SANTA

Cava dè Tirreni, 01 aprile 2021

QUESTO APRILE E’ PRESAGIO DI PRIMAVERA

QUANDO L’INVERNO, E LA PIOGGIA, SEMBRAVANO NON FINIRE MAI…

Il primo fiore da me. Ma già dai primi di marzo.

Ma siamo ancora prigionieri del virus, a mezz’aria tra il vivere e il non morire, in pausa lavoro per decreti ministeriali che impongono la chiusura solo per “alcune, pochissime” attività, oltre che per le scuole, i cinema e i teatri. In tv invece si lavora. La campagna di vaccinazione planetaria è iniziata, tra le ondate dei nomi dei vaccini e la scelta su quale è il piu adatto alle diverse fasce di età. Ma in molti luoghi in Italia, e nella mia cittadina, è iniziata in ritardo, e nell’attesa di essere vaccinati il vaccino manca, per ovvi problemi di grande richiesta, per colpa di spedizionieri lenti, per problemi ed errori nella produzione, per inefficienze varie. Poi si scopre che qualcuno di essi è pericoloso e si sospende. Poi si riprende ma per velocizzare la somministrazione a tutti non si sa quale operatore sanitario, se medico di famiglia, infermieri assoldati all’ultimo momento, il farmacista, insomma chi, e in quale luogo dovrebbe essere somministrato. Non vorrei fare la cronologia delle inefficienze ma siamo ancora a parlare di vaccinazione e immunità di gregge e a fare previsioni su un prevedibile che non si riesce mai a prevedere. E abbiamo le varianti nuove che non arretrano e si presentano numerose e invadenti. La realtà è che tutto si muove così lentamente e tutto pare uguale.

TUTTO E’ IN BILICO E TUTTO E’ BIBLICO

Siamo nella Settimana Santa,

Ogni giorno un significato nei riti che celebrano la Settimana Santa.

Tutto il mondo cristiano celebra riti di fede che ricordano gli ultimi giorni della vita di Gesù, in particolare la sua passione e morte in croce, fino alla sua resurrezione nel giorno della Pasqua. Nella mente ho l’immagine di Papa Francesco che lo scorso anno in un giorno di marzo, in solitudine, sotto una pioggia sottile, in una Piazza S.Pietro deserta, avanza verso il Cristo e affida a lui l’umanità colpita dalla pandemia. Un puntino bianco dona l’abbraccio al mondo. Il futuro da minaccia pareva diventare promessa.

Pareva, e come nel vangelo di Marco chiedo anch’io:

“Maestro non t’importa che siamo perduti?”

Eppure Pasqua è passaggio, liberazione da una schiavitù, ma la nostra vita è ancora un sepolcro, rinchiusi in casa e nella paura di un virus. Ma Pasqua è anche speranza di rinascita, e noi abbiamo il dovere di rinascere nella speranza che tutto finirà.

BUONA PASQUA A TUTTI.

(Ricordate che Anter resta con la luce accesa. Vi aspettiamo al più presto).

Teresa d. – Preferisco diffondere la pace e la speranza, che di guerre e di dolori è pieno il mondo.

QUALE PRIMAVERA SOGNAVI?

Cava dè Tirreni, 20 marzo 2021

PERCHE’ E’ ANCORA LA STESSA, QUELLA CHE SMISE DI DANZARE

BENVENUTI NELLA STAGIONE PIU’ AMATA DELL’ANNO.

Arriva sul calendario il 21 di marzo

ma nei calcoli astronomici è variabile, e può accadere dal 19 al 21 di marzo.

Nella realtà invece,

di solito si fa attendere, come le più preziose delle cose del mondo,

prima di mostrare il suo lato migliore.

Come le gemme che rompono i rami.

Abbiamo tanto bisogno di colore, non delle Regioni, e non solo della moda, ma del colore nei prati e sugli alberi, e del cielo delle primavere.

E di tiepida aria che accarezza perché dal vero non si può, e di un sole che ci illumini di immenso.

Ma questa mattina a Cava dè Tirreni il cielo è grigio e il Monte Finestre è quasi tutto spruzzato di neve.

QUALE PRIMAVERA SOGNAVO IO?

Quella di un mondo senza maschera, con i volti sorridenti rivolti al nuovo sole.

Ma bisogna attendere ancora.

Poi di certo la primavera metereologica ruberà il posto all’inverno.

Ma haimè, non alla maschera.

Il 21 marzo è anche

LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA.

Un’occasione per celebrare i poeti di tutto il mondo, e per sostenere la poesia, un’arte che non insegna ma aiuta a percepire le cose della vita, quelle universali, inafferrabili, come il tempo, le stagioni, i ricordi, le emozioni, il passato, l’infinito…  In molti luoghi della terra si rende omaggio a quest’arte con iniziative e tema. Nella mia città la poesia si celebra con “I VERSI DELLA GIARA”, la bellissima iniziativa ideata dalla professoressa Annamaria Armenante, una raccolta di scritti poetici rivolta a tutti, anche ai ragazzi delle scuole. Scritti che vengono selezionati e pubblicati, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Biblioteca Comunale Avallone, in un volume che sarà presentato alla città in un giorno stabilito. Ma per la seconda volta, anche quest’anno, causa Covid19, tutto avverrà in modalità digitale. Siete quindi invitati ad andare sul sito della Biblioteca comunale, dove tra qualche mese potrete ascoltare la lettura che ogni autore farà della sua poesia. Io ho già inviato il video della registrazione della lettura dei miei versi “La terra e il fiore”, un breve affresco su un ricordo.

Intanto Anter resta chiuso per disposizioni governative,

ma siamo pronti ad accogliere la primavera nella moda con i nuovi (pochi), arrivi di stagione.

VI ASPETTIAMO CON RINNOVATA SPERANZA.

Teresa d. – La poesia è espressione in cui mi riconosco, forse perchè vivo con grande partecipazione le cose del mondo, ne catturo le emozioni che provocano, e descrivo, o cerco di descrivere, ciò che provo. A volte è solo il pensiero di quello che penso… Questa, giuro, l’ho pensata adesso.

Danza la primavera

 

Nel fragile, lento

riprendere del vivere,

d’improvviso,

è come se cambiasse la qualità dell’aria

e avverti un fatuo scroscìo di balli folli

sono là fuori i fiori

rompono scorze e nascono e rinascono

luccicando i campi,

e tutto pare nuovo ritmo

nei tuoi passi

il respiro, il battito, il pensiero,

un bocciolo tardivo e il vocio di una rondine,

tutto danza e tutto pare grazia,

è primavera.

Chissà se è grazia per davvero!

Teresa d.

Speriamo sia davvero grazia, quella della rinascita di un mondo in frantumi, di cuori deserti e feriti dal Covid. La conseguenza di ogni cosa, anche del dolore, è la vita, resteranno i rami neri, arsi, ma il verde sboccia intorno, sempre. A presto.

GIORNATA DELLA DONNA – MA BISOGNEREBBE PARLARE DI UOMINI

Cava dè Tirreni, 07 marzo 2021

BISOGNA PARLARE ANCHE AGLI UOMINI,

CHE NON SANNO PARLARE DI DONNE E ALLE DONNE

Lasciateci fiorire

 

C’è un infinito

che scorre in ogni donna

di cose fa fare o irrisolte

e anche nei sogni

che mischio e confondo

dentro il rito dei giorni

lo sguardo stupito

un passo a mezz’aria

io non sono perfetta

e ho giorni sbagliati

ma infilo nelle scarpe la mia forza

che non sa arginare la ferocia

se perdi il cuore

io cerco giorni esatti

mi manca quello che vorrei sentirmi dire

qualcosa di unico e salvifico

quando per te l’amore è una parola sorda

quando lotto per essere compresa

nessuno sa ascoltare

i pensieri e i desideri delle donne

lasciateli fiorire

ricreeranno il mondo.

DOMANI E’ LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

E già da diversi giorni si parla di problematiche femminili, sempre le stesse.

Come il diverso trattamento salariale sul lavoro, la mancanza di asili e di una scuola più inclusiva e che segue gli orari di lavoro dei genitori, sgravi fiscali per gli aiuti domestici, possibilità di accudire familiari bisognosi senza perdere il lavoro, ma soprattutto il niente o poco che incontrano quelle che non si sanno difendere quando ricevono maltrattamenti, quando vengono perseguitate, umiliate, oltraggiate, abusate, aggredite. E troppe volte UCCISE! E’ sempre poco quello che si riesce a risolvere, perché quando una donna denuncia abusi e minacce viene sempre prima di tutto giudicata e poi l’attenzione si sposta sul reato. Un atteggiamento riprovevole e volgare che ha la maggioranza della gente, anche alcune donne stesse, e quello che più ferisce, anche da chi è preposto a proteggerle e a punire gli artefici dei reiterati soprusi nei loro confronti. Però di donne ha parlato Draghi nel suo discorso di insediamento, ma nel tempo del Covid ancora una volta sono le donne le prime ad essere allontanate dal mondo del lavoro, però ci saranno per lei parole meravigliose e buoni propositi, e domani rametti di mimose sulle scrivanie, appuntate ai baveri e in ogni vaso. Io vorrei solo essere libera, essere ascoltata, compresa, essere amata per quello che sono, che so fare e che so dare.

QUINDI VI PARLERO’ DI UOMINI, INTESO COME ESSERI UMANI

O forse no, diciamo uomini intesi come erano o come li ho visti e li vedo io.

Che però ne frequento pochi, ma ne conosco molti, e ne ho sposato uno.

Insomma, vi parlerò di uomini a modo mio, in poesia.

Ho evitato corteggiatori seriali,

i collezionisti, quelli da parata

e i finti innamorati.

Tutti gli altri, un poco li ho amati.

Ho evitato pure scoraggiatori seriali,

i furbi, quelli bugiardi

e i finti buoni.

Tutti gli altri, credo di averli amati.

Teresa d.

Amore anni ’70

(sono una ragazza di quegli anni, non conforme, ma anche troppo poco combattiva)

Io non sono le altre

non sono griffata

non conosco la dieta

non ho chiare le idee

non sono stata ai cortei

non esco da sola

non tardo di sera

non lo voglio il passaggio

nella tua Fiat nuova

non bevo e non fumo

non so nemmeno ballare

al cinema non ci posso andare

è nella lista delle cose da non fare

non mi posso nemmeno truccare

e sono un ingorgo di parole,

non sono una ragazza ideale.

Dove vivo?

A un passo indietro da tutto

raccolgo ciò che mi cade dal cielo

non vado oltre il sentiero

mi lascio guidare

non aspettarmi all’uscita di scuola

mi hai atteso oltre il muro

di nascosto mi guardavi di schiena

mi hai baciata a primavera

dicesti che ero tutti i suoi fiori

avevo i prati e mi mancava il cielo

vedo pezzi di noi con le ali

l’anima tremante che vola

il bello del mondo che attende

te che consoli paure

sono rimasta abbracciata al tuo cuore

mi hai insegnato libertà e slancio

tutto quello che ci piace dell’amore

e sei ancora stupore.

Uomini come te, preziosi e rari.

Teresa d.

Uomini

Sfumano spettri di ieri

parabole di forza e di comando

ladri di amori

tra civetterie e segreti bisbigli

donne attendono nell’ombra

uno sguardo che conduce altrove

qualcosa fa tremare il punto croce

educande educate alla purezza

alla cura nel servire e nel gestire casa

quando ci siamo radicate nella vita

il re riduce l’urlo in belato

qualcuno scappa

qualcuno uccide

qualcuno si salva e cerca di capire

la parità disorienta e fa paura

di non valere

di non potere

di invecchiare

piccoli o grandi

ognuno i suoi mezzi

tutti amano ancora

qualcuno solo illusioni

qualcuno inviti reali

qualcuno storie virtuali

nei nostri segreti

ci sono sempre loro

quelli innamorati dell’amore

uomini che ci confondono

nell’eleganza di un corteggiamento

che ci accompagnano

la prima volta che siamo donne.

Teresa d.

Le tue ragioni

Tu credi

nelle buone intenzioni

nella religione

nel tuo modo di operare

io no, io solo a tratti,

e non mi rassicura

la tua certezza

e odio quella convinzione

del così fan tutti

e guai, a dirtelo

che hai torto,

m’inviti alla ragione

e anch’io t’invito a ragionare

e siamo qui per delle ore…

Teresa d.

Spacconi anni ’70

Come stormi

quei nugoli di facce senza nome

complici in brontolii ammiccanti

si radunavano alla vista,

già da lontano

gli occhi puntavano il bersaglio

e le bocche sussurravano sommesse

fiato sprecato di morbosità opprimente

sei bona, che belle cosce, ti vorrei sposare”,

illusi di corteggiare

recitavano parole crude, superficiali, senza cura,

all’orecchio di donne interessanti,

non ha lasciato eco per fortuna

quella goffaggine, anzi,

tra le osservate oggetto dei bifolchi

solo qualcuna vagamente era orgogliosa

in maggioranza si era infastidite,

il resto erano quelle escluse

e solo qualcuna era gelosa.

Teresa d.

DA ALLORA E’ CAMBIATO MOLTO

Sono cambiate le donne,

che finalmente inseguono la libertà, i diritti, la parità, ma molte non sanno che inseguire la parità non vuol dire imitare gli uomini.

Peccato!

E sono cambiati gli uomini,

che per piacere alle nuove donne si sono un po’ effeminati, qualcuno ha perso sicurezza e molti credono di dover proteggere l’amore con il possesso.

Peccato!

Oggi pare di non capire più niente l’uno dell’altro e meno ancora dell’amore.

Teresa d. – Evviva le donne, calciatrici o muratori, determinate e sincere, frivole o barocche, e con la dolcezza di un frutto maturo.

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