Archive for the ‘News&Life’ Category

ESTATE: TEMPO DI VIAGGI – “DRESS-CODE” CONSIGLIATO

June 9, 2011

Con la stagione estiva alle porte pare naturale pensare a viaggi e spostamenti, occasione per me di accennare al “DRESS-CODE” in viaggio visto che mi capita di vedere bretelle di costumi da bagno esibite in aeroporto o tute militari anche se non siete nell’esercito,  pinne e maschera quando siete in automobile per raggiungere la meta della vostra vacanza al mare e gente con magliettina trasparente portata su shorts cortissimi e infradito ai piedi come se il mare stesse a un tiro di fionda e invece siamo ancora sugli Appennini. In estate riuscite a scatenare la fantasia e creare outfit raccapriccianti. Va bene che la fantasia a volte è più iportante del sapere, ma esagerare non è mai positivo e lo scenario è poco gradevole visto che l’Italia è la capitale mondiale del fashion e del buon gusto. Saranno tutti stranieri quelli conciati in quel modo?


Eppure a essere ben vestiti se stiamo viaggiando per le nostre sospirate e meritate vacanze è la cosa più semplice: preferire abbigliamento comodo.

Casual, sportivo, romantico, classico, colorato o unito ma che siano capi che vi fanno star bene ovunque, di tessuti naturali e traspiranti come cotone o lino e la viscosa al 100%, comfort o di maglina per avere addosso la piacevolezza e la morbidezza di cose che non stringono e non costringono.

Niente scollature esagerate che rendono volgare, pantaloni anche di linea larga che vi permettono libertà di movimento, scarpe basse per una camminata sicura,  equilibrata e veloce se siete in ritardo, maglietta o camicia manica lunga magari da rimboccare ma che vi permette di sopportare l’aria condizionata di auto, camper, aereo, treno, nave o pulman.

Se partite in moto, in bici o in autostop è un’altra storia… Niente finiture metalliche che con il sudore possono provocare allergie, no ai bustini aderenti, niente cinture troppo strette.


Eviterei collane, orecchini e bracciali se non quelli leggerissimi e non di metallo, che non tintinnano troppo e non si impigliano per lunghezza eccessiva nelle cose che potreste  avere in mano. Attenti anche al risvolto dei calzini, a volte sono troppo stretti e per viaggiare troppo scomodi e dannosi alla circolazione. Borsa multitasche con scomparti esterni e chiusi da cerniere che vi permette di avere ogni cosa al suo posto.  Valigia con ruote ultima generazione che vengono trainate e si spingono con una facilita e una leggerezza davvero speciale. Io adoro il marsupio, lo so che non è tanto di moda ma a me è sempre piaciuto e lo trovo più pratico dello zainetto e della tracolla che essendo più grandi si riempiono e diventano pesanti, il marsupio in vita invece vi da la libertà e la leggerezza di muovervi anche per le strade delle vostre escursioni. Metterei un K-way a portata di mano e un cappello di forma comoda e poco ingombrante ( le falde larghissime le possiamo esibire sulla spiaggia o a passeggio ). Niente o poco trucco, la stanchezza appesantisce i lineamenti e se si è troppo truccate l’effetto è devastante. Poco profumo e poco persistente, anzi meglio un buon deodorante. E non dimenticate il sorriso che è sempre messaggio di buona volontà. “Molta gente è felice perchè vuole esserlo”!

Insieme a tutti questi suggerimenti mi permetto di esortare anche a comportamenti civili. Essere in vacanza non vuol dire urlare, ascoltare musica ad alto volume o ballare fuori dall’auto anche se sta passando un funerale, parlare al cellulare ad alta voce tra la gente o mangiare ovunque magari apparecchiando il tavolo tra le auto in sosta. Sappiate che agire e pensare come tutti non è una garanzia e non è una giustificazione.

Ovunque siete e ovunque andrete, se avrete stile e rispetto per gli altri farà la differenza.

BUON VIAGGIO!

Teresa d.

SOGNI ALTISSIMI SUI TACCHI DI CAOVILLA…

June 8, 2011

Sandali e non solo ad alta seduzione!

E ora anche un libro per celebrare la sua produzione: “OGGETTI D’ARTE CHIAMATI SCARPE” Biblos editore, finemente rilegato e illustrato, è il libro presentato alla Biennale di Venezia da Renè Caovilla, il gioielliere veneto delle calzature, per illustrare e decantare la sua arte di calzaturiere fashion e un mestiere artigianale dal quale ha saputo ricavare un impero.

Costantemente al passo con i passi le scarpe di Caovilla sono oggetti preziosi ai nostri piedi. Materiali pregiati e accostamenti insoliti per creare novità e desideri: pelliccia, perle, swarovski, pizzo, seta, piume di marabù, strass, pietre preziose, pelli rare.

Finemente lavorati con maniacale cura dei dettagli prendono forme insolite eccentriche innovative, tanto da sembrare oggetti da collezionare più che da indossare. Vero e proprio lusso, bagliori di luce che si sprigionano dalle scarpe, cristalli che rispecchiano di giorno e illuminano la notte ai piedi. Anche la suola brilla di polvere di cristalli, è il sigillo distintivo e abbagliante del brand. Scarpe super-chic e super-preziose che quasi dispiace averle sotto i piedi. Emozioni che fanno brillare anche gli occhi e lo sguardo più spento. Modelli perfetti con qualsiasi outfit. E per contenerle durante i viaggi il baule porta scarpe di Louis Vuitton tutto rivestito in morbido feltro e cotone assicura massima protezione alle scarpe gioiello.

Il paradiso per le amanti delle scarpe?  SELFRIDGES a Londra naturalmente. In Oxford Street, vetrine per stupire e oltre 4000 paia di scarpe tutte firmatissime di 120 griffe diverse. Lì Carrie Bradshaw, amante dello chic e della moda ai piedi potrà trovare le più nuove Manolo Blahnik, Jimmy Choo, Louboutin e le Caovilla naturalmente.

Per fortuna esistono le imitazioni…

Teresa d.

2 GIUGNO – FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA NEL 150° DELL’UNITA’

June 2, 2011

L”ITALIA REPUBBLICANA HA SOLO 65 ANNI- Siamo ancora così giovani per avere il senso dello Stato?

Era il 02 di giugno del 1946 quando ebbe luogo il grande referendum popolare in cui gli italiani scelsero di diventare una Repubblica. Diedero addio alla Monarchia e non perdonarono al Re di aver lasciato il paese e di essersi sottratto alle sue responsabilità. Prima grande consultazione nazionale dell’Italia libera. Gli elettori scelsero anche i componenti dell’Assemblea Costituente, italiani da tutte le parti dello stivale che seppero trovare unità di intenti e di valori e diedero vita alla Costituzione promulgata l’anno successivo.

Vorrei si ritrovasse l’entusiasmo del ’46 rispetto a un futuro tutto da costruire. Ma erano tempi in cui si ravvisava un valore politico e morale di grandi uomini.  Einaudi, Saragat, De Gasperi e tanti altri.

Il 02 di giugno è anche la Giornata delle Forze Armate. Alla presenza di rappresentanti di Governo da tutto il mondo, anche quest’anno Roma ci presenterà la parata militare di tutte le forze in campo. Vero esercito di pace e solidarietà tanto utile alla Nazione e spesso poco considerato.

Impariamo a considerarla una festa unificante di tutti gli italiani, una festa dei diritti conquistati ma anche un richiamo ai doveri da assolvere.  Impegnamoci a ritrovare un accordo in una stretta di mano guardandoci negli occhi mentre dalle labbra escono parole d’onore e nei pensieri il rispetto e il dovere. Andiamo incontro al futuro così poco di moda in uno Stato che dobbiamo sentire “nostro” perchè “noi” siamo lo Stato.

W l’Italia!

Teresa d.

L’ABITO FA IL MONACO?…

May 27, 2011

SI! Se vedi uno con il saio pensi che fa il monaco.

NO! Il finto monaco potrebbe aver rubato il saio.

L’ennesimo libro sull’argomento scritto da Alberta Marzotto, e che non ho  letto, mi ha spinto a farvi la domanda del sondaggio. E il risultato è stato un perfetto pareggio: così è se ti pare!

Proprio così, la realtà non è oggettiva. Tutti vedono quello che sembri e pochi sentono quello che sei. E se, come Vitangelo Moscarda in “Uno nessuno centomila”, ci chiediamo come gli altri ci vedono vestiti in quel modo, dobbiamo sapere che diamo immagine di tante personalità diverse a seconda delle occasioni perchè la prima cosa che facciamo è valorizzare il nostro lato esteriore che è il primo a essere percepito. Quindi “impariamo” a vestire in maniera adeguata in ogni situazione della vita. Ecco che l’abito diventa comunicazione. Comunichiamo tanto di noi con “quel vestito addosso in quel momento”.

Mica hai una seconda possibilità per fare una buona prima impressione? E la prima impressione che si ha di noi si basa non su quello che diciamo, ma da come ci vestiamo. L’abito fa il manager, il meccanico, il prete, la cameriera, l’infermiera, il medico, l’hippy, i cosplay… L’abito parla di noi più di quanto pensiamo. Parla di epoca e civiltà, di appartenenza a un gruppo e di società. Poi, ci sono le cose che diciamo, i gesti, il garbo, le movenze , il gusto di ognuno, che apportano altro significato alla nostra immagine e formano la nostra vera personalità.

“Vesti male e tutti noteranno il vestito, vesti bene e tutti noteranno la persona”.

Come fare a non inciampare e non soltanto per colpa dei tacchi? Prima o poi parlerò del DRESS-CODE… (abbigliamento consigliato)

Teresa d.

IL LUSSO E LA SEMPLICITA’ – BOSTON E…

May 21, 2011

“Viaggiare è come sognare”. Solo che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato:

BOSTON, ma soprattutto BLACKSBURG, dove si respira cultura e dove il lusso è la semplicità.

Sono andata Negli Stati Uniti per motivi di “occasioni”, nel senso che non potevo mancare a una festa. E speravo di fotografare per voi il look-street degli americani che oltre ad essere sempre molto  pratico e informale, nei cambi di stagione è così tanto variegato, nel senso che riescono a mescolare con disinvoltura capi estivi e invernali. Le signore bostoniane amano camminare nei loro stupendi parchi con scarpe comode e pantaloni larghi, borsa a tracolla e niente fronzoli, E non si fanno problemi se devono entrare nella stupenda marmorea Public Library o salire allo Skywalk del Prudencial Tower per fare una sosta culturale o una pausa caffè. Oppure inoltrarsi nella galleria ramificata al Prudential Center per curiosare tra negozi vari e negozi di lusso.

O magari entrare in una galleria d’arte della bellissima Newbury Street. Infradito anche con temperature invernali portati con maglioni di lana dai tanti giovani che animano la città delle università (più di 50), e anche se piove. Ma in America anche questa è una forma di libertà. Per chi ama lo shopping a prezzi eccezionali, nella centralissima Washington Street sl civico 426 c’è il centro commerciale FILENE’S dove nel seminterrato c’è il più grande negozio di saldi del mondo. I bostoniani lo chiamano The Basement o Filenes Basement. Ma anche lì le Wolford, che prezzi!

Ho trovato tutto un po caro, ma sono abituata ai prezzi all’ingrosso. Boston comunque ha un qualcosa per tutti, Sede di importanti università, di squadre sportive, ristoranti, musei, luoghi storici. Animata da studenti di tutte le nazionalità e interessi diversi la città è intrisa di cultura e vi si respira un’atmosfera intellettuale.

Come anche a Blacksburg, in Virginia, un piccolo centro tra verdissine colline ruscelli e valli dove la numerosa presenza di giovani studenti dell’università del Virgina Tech rende il luogo popolato e vivace. Ambienti casual come amano gli americani, caffè sempre pieni di studenti in jeans maglietta e sneakers, che stanno al computer con l’enorme bicchiere porta caffè con coperchio e cannuccia che sorseggiano mentre studiano. Solo di sera le ragazze invadono i locali con abitini modaioli e tacchi vertiginosi. Anche i più studiosi si concedono un drink servito in enormi bicchieri.

Cambiare luogo fisico è cambiare stato mentale. Ho apprezzato le stupende case in mattoncini rossi stile inglese nella zona residenziale di Beacon Hill, lo spazio fiorito e curato davanti a tutte le abitazioni, i grattacieli lucenti che si ergono maestosi affacciati sulle case basse, le passeggiate all’Esplanade sul Charles River, nelle strade di Back Bay e al Boston Common, la cultura scientifica che si respira nelle prestigiose università del Mit, di Harvard e del Virginia Tech.

Ho ammirato il fascino del vecchio mondo e il nuovo che inesorabile avanza nelle città americane. Quì il lusso è la cultura del fare e della semplicità. Ci andrei a vivere da subito.

Teresa d.

GRADUATE – COME CAVALIERI E DAME

May 19, 2011

…o come l’incoronazione dei Re!

13 maggio 2011 –  Blacksburg (VA) – Al Virginia Tech – GRADUATION DAY

Il rettore entra con la sua corte di cerimonieri e di ospiti. Il corteo è preceduto da un drappello che espone le effige dell’Università, dello Stato della Virginia e degli Stati Uniti. Musica dal vivo che intona l’inno,  fanfara che accompagna la bandiera a stelle e strisce, fotografi ufficiali, schermi non troppo giganti nei due lati del palazzetto dello sport e traduttori della lingua dei segni. Grande attenzione e partecipazione di tutti. Durante questo rituale viene ufficialmente riconosciuto il titolo di “DOCTOR OF PHILOSOPHY”, titolo accademico post-laurea.  Cerimonia formale ma non troppo per conferire agli studenti meritevoli il prestigioso titolo. Presenti i presidi di facoltà, i professori degli studenti dottoranti e ospiti vari che riportano la loro esperienza di persone inserite nel mondo del lavoro. Tutti nei loro costumi simbolici un po medievali. I coinvolti nel cerimoniale vestono una toga nera (gown in inglese). indumento simbolo del sapere accademico, con strisce di velluto o di seta del colore dell’università e della facoltà , e il famoso “Tocco”, cappello nero quadro con tanto di fiocco-nappina che pende dal lato sinistro. Discorso introduttivo e poi gli studenti vengono chiamati ad uno ad uno con i loro professori che li incorona “Dottore” mettendo una stola intorno al collo. Stretta di mano e congratulazioni ricevute, poi la foto ufficiale e di nuovo al proprio posto nella platea che è tutta per loro. Gli spalti gremiti da parenti e amici che rendono onore ai neo-dottori. E’ un momento speciale per l’Università, gli studenti e le loro famiglie. Istanti di felicità perfetta anche per noi.

CERIMONIALE – PRASSI – PROTOCOLLO – RETORICA?

No, è disciplina e elogio di sè. E’ un momento in cui deve prevalere l’emozione e l’entusiasmo. Negli Stati Uniti la cultura ha un valore e un merito e questa è un’occasione per celebrare studenti meritevoli. Il messaggio è il dovere di ognuno di trasmettere il sapere con passione per rendere onore alla conoscenza.

A tutti l’augurio di accogliere con consapevolezza le sfide e le opportunità degli impegni futuri.

“Prima di muovere il mondo muovi te stesso”. Ma a voi è inutile ricordarlo…

CONGRATULATIONS!

Teresa d.

BOHO STYLE e BOHO CHIC

May 7, 2011

Non nasce dal non so che  mettere,  non so dove andare o non so che fare e allora…

BHOOOOOOO!

Ma no, lo stile “BOHO”, che deriva da Bhoèmien, è  un modo di vestire volutamente senza schemi, un miscuglio di romantico casual ed elegante. Un equilibrio tra trasandato e chic. E’ una moda che deriva dallo stile Hippy con dettagli etno e un qualcosa di chic.  Un sottile mix di lusso e vintage, di raffinato e comodo. Bisogna essere esteti e teorici del bello insolito per essere boho style. Un pò vanitosi e un pò vittime della moda, molto fantasiosi e tanto desiderosi di unicità e originalità. Attenti solo a non diventare punk o grunge, o decay o un po dandy, o semplicemente sciatti. Va bene l’assoluta casualità ma evitare il ridicolo.

Se non si eccede con la stravaganza, se non si scade nel trasandato, è uno stile che mi piace molto.

 

E un pò mi appartiene. Sono spesso tentata dal fare abbinamenti insoliti, dal portare le gonne come top, dal mettere a tracolla una borsetta gioiello o un tacco alto con la tuta. Mi diverte e mi ispira mettere insieme capi insoliti. Lo stile è un qualcosa che ha a che fare con il nostro gusto personale, il nostro modo di essere sobri ed essenziali oppure eccentrici e tendenti alla moda. Non saprei se ad influenzare uno stile è la moda, la tv o semplicemente la gente per strada. Preferisco pensare che tutto nasce dalle esigenze di ognuno, dalla voglia di osare o meno, e dall’occasione che viviamo. In fondo cedere alle tentazioni, e che siano lecite, è l’unico modo di liberarsene. Nel nostro caso basta ricordare che “la moda passa, lo stile resta”.

E lo stile è dato anche dalla capacità di ognuno di “essere” e non solo di apparire.

Teresa d.

( assente per un pò e speriamo con belle novità dagli USA )

1° MAGGIO 2011 – ROMA PER IL PAPA E PER IL LAVORO

May 1, 2011

A Roma il popolo di Carol Wojtyla, il Papa dichiarato Beato. Il 22 ottobre la festa a lui dedicata.

Nei suoi 27 anni di Papa c’è il cuore della sua rivoluzione religiosa e politica. La forza di un guerriero e la lotta di un Pontefice nel suo tentativo di portare Gesù all’uomo contemporaneo. Non abbiamo nulla da correggerti Santità, solo da eseguire un invito:  “Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”. Tu sapevi che il lavoro tenace supera ogni ostacolo.

Anche il popolo dei lavoratori ha invaso oggi la capitale rendendola una giornata di lotta e di festa.

Il 1° maggio nasce il 20 luglio del 1889. In quel giorno gli operai di tutto il mondo lasceranno il lavoro per ricordare ai loro padroni i propri diritti. Oggi urge ricordare che ” la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto”. Lo scopo del lavoro è anche guadagnarsi il tempo libero.  Ma abbiamo esagerato, ora abbiamo “solo” tempo libero. “Corriggeremo” gli errori?

Teresa d.

MA QUANTO SONO BELLI WILLIAM E KATE SPOSI!

April 29, 2011

Il Duca e la Duchessa di Cambridge! E lei aveva la tiara, che favola.


Momento di richiamo patriottico, festa nazionale per gli inglesi, tutti in strada per partecipare con grande spirito collettivo al grande evento che fa sognare e che è stato definito dalla Regina “strabiliante”. Un pò eccessivo come termine per definire una cerimonia nuziale celebrata nella sacralità di un’Abbazia. Io direi favoloso, protocollo rispettato, sobrietà negli atteggiamenti e pochi errori. Come quello del Principe consorte che nemmeno si è girato a dare una mano alla moglie che scendeva dall’auto, un lume rosso all’altezza del coro che era posizionato con la ventolina girata dal lato della cucitura e i platani in chiesa che avrei evitato con tutto il verde dei bellissimi parchi che hanno attraversato.

Ma quello che vorrei sottolineare è stata la semplicità degli abiti dai colori pastello, lunghezze al ginocchio, linee pulite, tessuti importanti come il raso di seta, il satin e lo shantung di seta, che io trovo perfetti per un matrimonio di mattina. E i tanti bizzarri cappelli delle signore.

 

Intanto la sposa: superbamente bella, sicura, determinata, luminosa e radiosa nello sguardo. Ha scelto il suo abito per la vita di uno stile classico e raffinato. Pizzo super-femminile per il corpetto solo un po troppo chiuso di scollatura secondo i mei gusti. Io avrei  suggerito un’apertura più ampia sulle spalle. Il sotto svasato e ricamato al fondo mi ha riportato ai preziosi tessuti orientali della via della seta. Strascico di giusta lunghezza e velo corto. Kate lo sa cke la moda passa, lo stile resta! E poi… la tiara. Quanti sospiri a guardare quella corona di diamanti che solo poche elette al mondo sono chiamate a indossare. Kate era bella di una bellezza senza tempo. Pare si fosse ispirata al desiderio di lasciare alla storia un’immagine di sè di una classe eterna. E pare che William le abbia detto: ti amo, sei bellissima. Proprio come un qualunque uomo innamorato della sua donna. Proprio quelle parole che sono le più semplici e le più difficili da pronunciare.

 

Perfetta anche la sorella della sposa, Philippa, un ruolo di damigella e un abito avorio di linea dritta e dallo scollo morbido. Elegantissima!

 

Non si è smentita la Regina e ha osato un colore pittoresco e solare, il giallo con accessori panna.

Era proprio deliziosa simpatica e felice.

 

La mamma di lei molto sobria con abitino e cappottino color ghiaccio o grigio perla. Perfetto il papà in tait con cravatta bordò tenuta da uno spillone. Di Camilla non ho apprezzato il soprabito in due colori con taglio basso e pieghettato sui fianchi. Le dava un’andatura voluminosa.

Assolutamente fuori luogo le cugine di William, le figlie di Sara e Andrea. Una in azzurro di linea un pò troppo pomposo per la mattina e l’altra di un colore di pallido beige rosato con colletto ricamato da scolara. Ma il tocco di orrendo era dato dai cappellini, due autentiche sculture aeree.

Ma l’Inghilterra è anche “cappelli” e le signore inglesi hanno un’autentica passione per i cappelli che sanno indossare nelle occasioni più svariate. E molti di quelli esibiti al matrimonio reale hanno contraddetto ogni legge della fisica. Alcuni poggiati sopra la fronte, altri di lato alla chioma, altri come antenne paraboliche o paralumi e tanti come rami di alberi, qualcuno come un giardino fiorito. Molto british ma anche tanto orrendi,


Pochi gli abiti fantasia nonostante la fantasia, floreale soprattutto, sia tanto di moda. Le signore hanno preferito la tinta unita più rassicurante e certamente più elegante. Le Middleton hanno vinto in stile affermando la bellezza della semplicità. La famiglia reale non ha resistito a esibire colori sgargianti e modelli esagerati.

 

Buon gusto e classe  anche dai reali di Monaco e di Spagna. Da prendere come esempio per chi ama indossare abiti complicati e troppo arricchiti alle cerimonie che si svolgono di mattina.

Anche il Vescovo di Londra ci ha fatto sognare  ricordando come ogni matrimonio è un matrimonio reale con gli sposi che sono il Re e la Regina della creazione. E per sempre il sogno resterà nella storia con la fantastica Kate con la mano sventolata ai genuini saluti e l’altra stretta al suo bouquet di fiori bianchi che non ha mollato nel desiderio di  sentirsi più a lungo che mai solo lei,  “LA SPOSA”!

 

Una favola vera e speriamo che duri.

Teresa d.

WILLIAM E KATE – MATRIMONIO “REALE”

April 27, 2011

Con stile italiano di “Inglese”!

 

Il venerdì 29 aprile 2011 l’appuntamento dei londinesi e del mondo dei curiosi è a Westminster Abbey, 2.200 posti e nemmeno uno sarà libero. Il “timing” della giornata preciso al centesimo di secondo, assicurano i cerimonieri di corte. L’erede al trono, secondo in successione dopo il padre Carlo, porterà all’altare la sua fidanzata borghese, una donna del popolo, una “commoner” che diventerà Principessa. Tutto si può, anche la scalata alla corona, non c’è rango, protocollo o sangue blu che tenga di fronte all’amore e alla determinazione.  Da mesi circolano indiscrezioni e anticipazioni sulle nozze reali dell’anno tra il Principe William Arthur Philip Louis Mountbatten Windsdor e Catherine Middleton. In Gran Bretagna è asplosa la wedding mania, tutta l’Inghilterra e non solo parla dell’organizzazione, del percorso reale, degli inviti e dei regali.

Ci si chiede se Kate indosserà la Spencer Tiara o la Cambridge Gold Lover’s Knot Tiara, se un’altra Tiara o  niente Tiara per lei. Se sarà l’oro del Galles della ditta Royal Clogau Gold di Bontddu a formare le fedi nuziali, quello di una miniera in particolare che pare sia estremamente raro per la sua sfumatura rosata. Chi è lo stilista che ha firmato l’abito da sposa, se Sophie Cranston una stilista inglese che lavora in Spagna con il marchio Libelula, se Sharah Burton per Alexander McQeen oppure Carine Roitfeld ex capo di Vogue Francia. Nomi importanti nell’ambiente del fashion ma destinati a immediata popolarità se scelti per l’abito più atteso del pianeta.

Kate ha già mostrato il suo interesse per il mondo della moda, ha lavorato come buyer di accessori per Jigsaw, una catena di negozi di abbigliamento, e le era stato offerto di fare la P.R. per Tom Ford. Ha un look elegante e mai eccessivo, sobrio e molto bon-ton. E il principe William rompendo il rigido protocollo di corte che vuole che gli abiti reali siano pensati e realizzati in patria, indosserà una camicia di sartoria italiana di Mr. Inglese. Un nome, un destino!

Angelo Inglese, uno stilista italiano con laboratorio artigianale a Ginosa in provincia di Taranto, gia veste                importanti uomini politici internazionali. Pare che le camicie del sarto nostrano siano state regalate al Principe William da amici in vacanza in Puglia, e pare che la vestibilità slim tanto in voga in Italia, sia molto piaciuta al giovane che ha espresso il desiderio di averne una per le nozze che indosserà dopo la cerimonia in divisa militare. Indiscrezioni dicono che sarà realizzata in piquet per la pettorina e il resto in popeline, Avrà l’abbononatura nascosta e il bottone gioiello, quello visibile. Asole ricamate a mano con filo di scozia, collo diplomatico semirigido e lista di collo più alta che slancia di più.

Non ci resta che attendere di vedere questo capolavoro di artigianalità italiana che ci rende orgogliosi. La scenografia dei passanti londinesi spettatori della cerimonia che si vestiranno in maniera appropriata farà da contorno a un evento mondano destinato a passare nella storia della monarchia inglese. Chissà se nelle boutique di Bond Street, la via dello shopping più esclusivo della capitale britannica, le vendite sono alle stelle. Intanto fa sognare il matrimonio da favola del principe che si sposa per amore, non per stirpe, casato o appartenenza, ma per amore, solo per amore. AUGURI!

Noi siamo pronti ad ammirare le teste coronate e i vip che hanno ricevuto il personale e motivato invito, per giudicare se sapranno esaltare il buon gusto e l’eleganza oppure se il lusso ad ogni costo li renderà pacchiani. E… ammireremo pure l’ennesimo passo indietro del Principe consorte della Regina Elisabetta.

Teresa d.

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