C’E’ UNA FESTA CHE NON DECOLLA

Cava dè Tirreni, 02 ottobre 2018

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E’ LA FESTA DEI NONNI

una ricorrenza proposta anni addietro che pare non essere mai decollata

I nonni sono delle figure atipiche, che non corrispondono al canone moderno di umanità, perchè sono persone che sanno il valore del dare senza ricevere, (se non carezze e sorrisi), sono quelli tuttofare, sono quelli volenterosi, che risolvono i problemi e le agende familiari senza scomporsi, senza lamentarsi, senza sottrarsi a nessuna richiesta che sia fatta dai figli, lavoratori indaffarati, ma a volte anche disoccupati, angosciati, o dai nipoti, bambini o ragazzi di solito viziati, ma anche bambini disabili o ammalati. I nonni, i veri nonni, sono uomini e donne che scelgono di esserci nella vita dei figli e dei nipoti, sempre. E non vogliono essere osannati per una cosa che fanno con il cuore, con il senso del dovere, con sacrificio, con il piacere di essere utili e di partecipare. Sono pochi quelli autentici, sono tanti quelli che fanno parte della categoria anche perchè il nostro paese è un paese di vecchi. Tra i tanti ci sono anche i nonni che sembrano i genitori dei loro nipoti, (figli dei propri figli), perchè le cure, lo sport, il botox, la moda, li tengono sempre trentenni, qualcuno seccato di far parte dello schieramento. Oppure quelli che diventano nonni troppo tardi perchè i figli prima si dedicano a loro stessi e poi alla creazione della famiglia, e si sentono stanchi di adempiere al ruolo. Un ruolo indubbiamente faticoso, che richiede attenzione, resilienza e dedizione assoluta. I veri nonni sono dei pilastri fortificati dalla saggezza e dall’esperienza, bello far tesoro delle loro conoscenze. In Italia la Festa dei nonni, per i cattolici, si accompagna alla festa degli Angeli, quelle figure straordinarie che dovrebbero essere nostre ali protettrici.

Evviva i nonni e le loro attenzioni

quando delle ore ci sanno far dono!


Io ho avuto solo due nonni, i genitori di mia madre. Quelli da parte del mio papà nonostante i sei figli nati dalla loro unione, non hanno avuto il tempo di diventare nonni, sono stati chiamati in cielo troppo presto, non li ho mai conosciuti se non in una vecchia foto. Dei due da parte di mamma, la nonna era troppo severa, mi riprendeva perchè ero la più grande di quattro fratelli e dovevo ubbidire. Ubbidire, sempre ubbidire, le sue parole erano un eterno richiamo all’ubbidienza pronunciate con la faccia arcigna. Non ha mai avuto tempo per un racconto, quando è andata via non ha lasciato un grande vuoto. Il nonno si ammalò di demenza. Di lui ricordo che giocava volentieri con me con le carte da gioco napoletane, e io baravo. Avevo circa dieci anni quando volò in cielo, e per un po sentii una mancanza, di voce roca che chiamava, di una mano grande che mi accompagnava. Forse per sopperire a questa mancanza, negli anni mi sono immaginata il mio ruolo di nonna, ma poi la vita va dove vuole, e nonostante la lontananza questa estate siamo stati insieme “noi tutti” per una settimana. La seconda volta in questo anno. Ai miei nipotini ho dedicato questa poesia.


E’ la Festa dei nonni

 

Mi agito oggi

come in un vestito

troppo stretto portato sui tacchi

sono forse una stupida vecchia

ma non me ne accorgo

invisibile apro il sipario

vedo il girotondo, le vostre pose,

entro in punta di piedi

stanze teatro di giochi

siete danza e colori

note allegre

musica di guarigione

poi la tela ballerina cade

perché “deve” cadere

la storia di noi

è una separazione

ci separano sguardi e intese

non ho intorno schiamazzi,

pianti da consolare o

scarpe da annodare,

e non ho il vecchio copione

attento/a, non correre,

copriti, non urlare,

dammi la mano per attraversare,

vieni che è pronto da mangiare,

siedi che ho una storia da raccontare”,

sfioro solamente le vostre vite

non mi accorgo che la scuola è finita

non è mia la farina per la torta preferita

siete ascolto e sorrisi nei quadri luminosi

baci più forti sulla lontananza

poi ritorno invisibile

come il profumo di voi

come la voglia di carezze.

Offro amore a rate

e ogni giorno vi scrivo

senza parole, che siete luce

oltre ogni sole.

 

Teresa d. – Voi che nonni siete?

 

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