FEBBRAIO – TUTTO PARE ANCORA VESTITO DI PAURA-EPPURE VIVO

Cava dè Tirreni, 08 febbraio 2021

E C’E’ S.VALENTINO-CARNEVALE-LA FASHION WEEK-SANREMO.

NO, SANREMO NO.

(Lo avremo a marzo)

TUTTO DA VIVERE A DEBITA DISTANZA

(E come può, l’amore… Terribile, ma è così)

La prima ricorrenza che potrebbe farci uscire dalla zona d’ombra è S.Valentino, festa dell’Amore.

Magari per riflettere su questo sentimento universale così potente.

Una vetrata che raffigura S.Valentino

La tradizione di San Valentino risale all’epoca romana, quando nel 496 a.C., l’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità, Luperco, che erano riti piuttosto chiassosi e sconci. Si racconta poi, che Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La cerimonia avvenne in fretta, perché la donna era malata e i due sposi morirono insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante. Un inizio tristissimo, e forse il Papa Gelasio I per riscattare quel gesto che celebrava l’amore, e dare forza al messaggio che l’amore è un sentimento che non deve avere confini o distinzioni alcune, decise di dedicare a San Valentino, che ricorre il 14 di febbraio, una giornata che celebra l’amore, facendolo diventare il protettore degli innamorati. Il merito moderno invece, di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell’amore è da attribuire a Geoffrey Chaucer, l’autore dei Racconti di Canterbury che alla fine del ‘300 scrisse – in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia – The Parliament of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli) un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino che così viene benedetto anche dal Dio greco dell’amore. Innamorati di tutto il mondo, siate benedetti! E ahimè, distanti. Io dedico una poesia.

Oggi

è un lento scorrere

di cose di ieri

il giardino

un profumo

il glicine in fiore

quei bambini

una festa

corde tese

tovaglie asciugate

carezze di vento

la doccia all’aperto

il tuo sguardo nascosto

ombre tra i miei passi

di volti mai più visti

rivedo le rincorse

intorno all’ulivo secolare

sudore

nel mio correre

nel tuo affannare.

Mi hai presa amore

e non mi lasci andare.

Se abbiamo bisogno di uscire dalla noia, c’è il Carnevale.

Anche se il Carnevale in questo paese è perenne.

A Carnevale, si divertono le maschere, si riflettono menzogne.

Non ha una data precisa questa festa, ma di sicuro finisce prima della Quaresima, che è il tempo che prepara alla Pasqua. E come per quasi tutte le feste e le tradizioni cattoliche, anche il Carnevale ha la sua ascendenza pagana. Pare sia un rito che derivi da tradizioni dell’antico Egitto, quando si era soliti avere periodi di festa in onore della dea Iside durante i quali ci si esibiva in maschera, consuetudine simile a quella delle feste in onore del dio Dionisio in Grecia e dei Saturnali romani, tutti riti che avevano in comune, oltre l’uso dei travestimenti, anche il fatto di voler rappresentare, o tentare, il rovesciamento dell’ordine precostituito. Una specie di rivolta popolare, insomma, da cui la pratica dello scherzo e anche della dissolutezza. Per quanto mi riguarda è sempre stata per me una ricorrenza quasi esclusivamente gastronomica, se si nomina il Carnevale ho la lasagna in mente più che le maschere, e amo le pasticcerie che già da tempo hanno nelle vetrine le golosità legate a questa festa che è un momento per gustare i dolci tipici come le chiacchiere, o frappe o bugie a seconda della regione, e poi le frittelle o le castagnole e di sicuro paese che vai dolcetti che trovi. E in tempo di Carnevale del Covid, è una bella consolazione ma solo se non si è diabetici. E’ sempre stato comunque divertente vedere per le strade un esercito di maschere, coriandoli e divertimenti, e meno male che ci sono i bambini, e meno male che c’è Rodari. Una poesia non ce l’ho ma se scrivo:

Io danzo e ballo

con le frittelle

insieme alle maschere

brutte e belle

questo è un giorno di allegria

e la festa è pure mia.

Può essere una poesia, vi pare?

Infine, se ci piace seguire la moda, c’è la Milano Moda Donna,

che in tempi difficili, tenta di farceli dimenticare.

Dal 23 febbraio al 01 marzo

La Milano Moda Donna per gli show delle collezioni autunno/inverno 2021, andrà in scena dal 23 febbraio al 1° marzo 2021.

Certo, la moda non è essenziale alla sopravvivenza del genere umano, e in questo momento l’abito fashion è la cosa che meno ci serve, ma la moda è arte e ha un ruolo in questa realtà stravolta dal covid, quello di farci stupire. Un abito può illuminare la giornata di chi lo guarda perchè mentre lo guarda pensa, decide, desidera, critica, si distrae dal quotidiano e magari fa un viaggio di fantasia che può rendere tutto più leggero. Naturalmente, ieri tutto avveniva attraverso le sfilate ma oggi anche la moda viene raccontata al mondo attraverso la rete e il digitale, quindi anche per questa edizione, l’evento si potrà seguire sulla piattaforma della Camera nazionale della moda dove si potranno vedere show a porte chiuse, look-book, cioè album, cataloghi come il vecchio postal market, e short movies, cioè filmati più o meno d’autore dove i grandi della moda hanno gestito la narrazione di quello che ci vorrebbero addosso. E dire che si implorava per un invito, e oggi l’addetta deve anche chiamare per ottenere la sicurezza che sarai in collegamento, che tristezza. Era una festa pubblica la FW, con giorni di anticipo sui marciapiedi si aggiravano modelli e modelle da un posto all’altro per le prove, sfilavano gratis e Milano si voltava a guardare. Che brutto la moda senza pubblico. E lo stesso sarà il Festival di Sanremo.

RIMANDATO A MARZO

Aspetteremo…

E A FEBBRAIO C’E’ L’INVERNO CHE STA PER FINIRE

e noi di ANTER ci stiamo preparando a ricevre flash di nuovi arrivi primaverili

per accogliere i vostri nuovi desideri di moda.

BUON MESE DI FEBBRAIO A TUTTI

Con la porta sempre aperta alla speranza.

E NON DISTRAETEVI DAL SEGUIRE IL COLORE CHE CI VIENE ASSEGNATO

( non dalla moda, ma dalla politica, quello che come vuole la gestione del virus viene attribuito alla regione in cui viviamo )

Teresa d. – Credevo di non poter mai dire febbraio senza vestirlo di tutto ciò che ha rubato. Ma siamo sopravvissuti a così tanto, siamo forti.

 

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