IL MADE IN ITALY? FORSE…

“PORGITI ALL’AMMIRAZIONE PER BELLEZZA ED ELEGANZA, MA ANCHE PER CULTURA E CONOSCENZA”

 

E allora dovete sapere che…

IL MADE IN ITALY

ORA IL PIU’ DELLE VOLTE E’ SOLO UNA SCRITTA APPESA A UN CARTELLINO

Eccoli, ci scrivi ciò che vuoi.

 

Lo so che non sono frivola abbastanza,

ma in piena crisi economica sociale culturale e politica mi costa fatica esserlo.

 


Si sa che la moda sa dare lavoro, ricchezza, bellezza, allora perchè produrla all’estero invece di coinvolgere nella grande filiera della progettazione e produzione i lavoranti italiani? I costi troppo alti di tutto in questo vergognoso paese, non può essere la giustificazione per i grandi nomi della moda. Loro non si dovrebbero permettere di dislocare e produrre all’estero per ridurre i costi, ( e non pagare tasse ), perchè il prezzi di vendita delle loro “creazioni” sono altissimi, esorbitanti e proibitivi per la maggioranza delle persone. Si rivolgono a un pubblico di ricchi, o presunti tali, che possono permettersi di pagare molto per avere il “made in italy”. Quel “MADE IN ITALY” che era unico a fare tendenza e solo a finire sulle riviste di moda più prestigiose, e che ora più che mai andrebbe difeso e non offeso dall’arroganza di imprenditori senza scrupoli che perseguitati da ambizioni pazzesche contribuiscono essi stessi a creare miti e falsità. Qualcuno dall’alto si dovrebbe ribellare.

Lavoro e moda

Lavoro ridotto al minimo al “Maglificio Fontana” – poi chiuso dal 2012

Se scendiamo dal piedistallo dell’alta moda e dei marchi famosi,

dichiaratamente e senza falsi cartellini

molto di  tutto il resto che va a riempire le vetrine dei negozi addetti ( anche il mio ) è fatto all’estero.

E quì la giustificazione dell’urgente riduzione dei costi è un fatto vero. Noi che vendiamo abbigliamento e non marchi prestigiosi, noi ci rivolgiamo a un pubblico che ha medie e basse possibilità di spesa. E non possiamo affrontare l’impoverimento della società e la crisi senza ridurre i costi di produzione visto che i costi di gestione che ci vengono imposti da uno Stato parassita e usurpatore sono sempre maggiori e visto che la domanda diminuisce ogni giorno di più. Noi non si può competere con il basso costo del lavoro e della mano d’opera di altri paesi. Non si può competere con i nuovi marchi e brand stranieri che si sono imposti in Italia con prezzi bassi. E ripeto quello che forse ho già detto in altri post, che se è tutto “oro ciò che luce”, cioè se dietro questi nuovi imprenditori non c’è sfruttamento di persone e cose, riciclaggio di denaro sporco ecc., allora hanno la mia approvazione e i miei complimenti per essere riusciti in tempi di crisi a farsi strada nei mercati mondiali portando al grande pubblico la moda low-cost ( a basso prezzo ). Anche se in molti casi pure la qualità è bassa e lascia spesso a desiderare.

Eppure la moda non dovrebbe essere solo affari, brand, spettacolo, celebrità.

LA MODA E’ ANCHE SENTIMENTO, ED E’ IL PRESTIGIO ITALIANO NEL MONDO.

Solo per questo si dovrebbe difendere come eccellenza prodotta in ITALIA.

E invece oggi non si sa più cosa c’è dietro quello che indossiamo.

Ci si prova lanciando manifesti, e poi?

Vi aspetto nel mio negozio per parlare ancora di moda e di come vi sta.

( tra poco i nuovi arrivi P/E 2013 – e tanto made in Italy )

Teresa d. – Cerco di creare in questo spazio qualcosa di sincero, perchè lo sono.

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