ADESSO SARA’ UN FINE ANNO DIVERSO…

Cava dè Tirreni, 08 dicembre 2016

 

Ciao  mamma.

QUANDO LA TRADIZIONE SI SPEZZA DA SE’…

Come ogni anno a dicembre, si sprecano considerazioni e valutazioni, commenti e dissenti sulle festività natalizie che riempiono i giorni di questo mese che resta il più luminoso di tutti. Sono tanti i giudizi sul consumismo e sullo spreco, sulla vanià e sulla superficialità che accompagnano il Natale poichè tra inviti e riunioni, gite giochi e viaggi, si trascura il vero significato della festa che è la nascita di Gesù. Ma l’atmosfera decolla attraverso le luci e gli addobbi in tutte le città del mondo, e ovunque si susseguono eventi e appuntamenti. E’ una tradizione che unisce le due anime, quella ludica e quella religiosa, che possono convivere se abbiamo rispetto reciproco e il senso della misura. Quest’anno per me sarà un nuovo Natale. Mancano persone all’appello, per sempre. Ma ce ne sono di nuove, a ricordare che tutto finisce per ricominciare.

QUESTO DICEMBRE GENEROSO DI LUCE NE HA PORTATA VIA UNA, PER ME LUMINOSA:

LA MIA MAMMA

Nella vita si impara a fare i conti con il dolore, ci si convive anche. In questi casi sa diventare una triste e malinconica nostalgia che invade i ricordi. Così la mia mamma prende vita nei suoi anni migliori, per poi diventare fragile e volare tra gli Angeli.

Durante gli anni della sua malattia ho scritto per lei una poesia:

MIA MADRE

Non parla non chiede, annuisce,

sul viso un lieve sorriso

lo sguardo una serenità nuova

repressa da una lunga abitudine al dovere.

La guardo e parlo per lei

la casa riecheggia di ieri,

lei recupera agilità, e svelta

nei ricordi, così bel pettinata,

fasciata dalla gonna svasata,

la sua preferita,

sottile e slanciata

mi accarezza i capelli e rassetta.

Ora stanca,

punti gli occhi verdi dove tu solo vedi,

io carezzo l’ispido dei tuoi capelli di cenere

ti tengo per mano nel vuoto dei tuoi giorni.

Sei della demenza ora, non sei quì

e non sei altera

elegante regina di questa dimora.

Ritorna un po’ da me mamma,

come io ogni volta da te.

( Teresa )

primavera 2016

Ti abbiamo amato mamma, perchè ce lo hai reso facile. Naturale per me dedicarti quest’altra poesia, il giorno dopo che sei volata via:

UNA MAMMA DI NOME LUCIA

Eri presenza discreta,

serena dolce mansueta.

C’era in te, sul tuo viso,

sempre un dolce sorriso.

Dalla tua voce solo parole di pace.

Nei ricordi, il nostro tempo

prende vita con te

tra i gerani che amavi,

tra i lavori di casa, i giochi e i nipoti

e le passeggiate verso quel mare d’estate.

Il tuo sguardo lontano era vivo,

lo sarà sempre, ci seguirà giulivo.

Il tempo riparerà

ma non smorzerà questo dolore.

E quando ti cercheremo dall’assenza

per tutta la durata del silenzio

ci faremo compagnia

tu, tra gli Angeli

riprenderai il via

dando vita alla secolare teoria

della luce accecante di eterno

che scalda e che accoglie

e che già ti splende ora intorno.

E tu vegli.

( Teresa )

05 dicembre 2016

…e la vita ride di noi, che senza troppo capirla ci aggrappiamo al valore del fare.

Teresa d. – Orfana, anche se da grande.

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